La Liberia rappresenta “un importante punto di transito per i trafficanti di droga”. E’ quanto ha denunciato ieri il responsabile dell’Agenzia di lotta alla droga alla Liberia, James Jelah, aggiungendo: “E’ un segreto noto a tutti”.
“Gli abitanti dei Paesi dell’Africa occidentale, soprattutto della Sierra Leone e della Nigeria, approfittano della debolezza del nostro sistema di sicurezza per fare proliferare il mercato della droga nel nostro Paese”, ha aggiunto Jelah davanti alla stampa. La scorsa settimana, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha ammonito sul rischio che il traffico di droga possa mettere a rischio la fragile pace riconquistata dalla Liberia dopo anni di guerra civile.
Il responsabile dell’agenzia liberiana ha quindi chiesto leggi piú dure contro il traffico di droga, con pene di almeno di 25 anni di prigione. Oggi, il codice penale prevede pene da 5 a 10 anni di carcere e l’imputato puó anche beneficiare del rilascio su cauzione. “Quando i narcotrafficanti vengono arrestati, la legge è tanto debole che vengono rilasciati con molta facilità”, ha ammesso il deputato George Mulbah, autore di una riforma del codice penale già presentata in Parlamento.
Dal 2004, i trafficanti di droga della Colombia hanno cominciato a usare i Paesi dell’Africa occidentale come punti di transito per la cocaina diretta al mercato europeo, stando a quanto denunciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Onudc). In un rapporto diffuso lo scorso luglio, l’Agenzia Onu ha peró evidenziato un calo dei flussi di droga negli ultimi mesi.