L’Iran ha risposto oggi alle proteste europee per il forte aumento delle esecuzioni capitali nel Paese affermando che questa pratica rientra nella ‘lotta al traffico di stupefacenti’, che e’ anche nell’interesse dell’Occidente.
‘Oltre l’80 per cento delle esecuzioni capitali sono legate al traffico di stupefacenti – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehman-Parast – un fenomeno che danneggerebbe ancor di piu’ gli stessi Paesi europei se noi non lo combattessimo’. L’alto rappresentante della politica estera dell’ Unione Europea, Catherine Ashton, ha giudicato recentemente ‘allarmante’ l’aumento delle esecuzioni capitali in Iran, chiedendo a Teheran una moratoria.
Secondo fonti di stampa iraniane, le impiccagioni dall’inizio dell’anno in Iran sono state 67, rispetto alle 179 di tutto il 2010, con punte fino a dieci esecuzioni in un solo giorno. Tra gli impiccati vi sono due attivisti arrestati nelle manifestazioni anti-governative del 2009, accusati di ‘cooperazione’ con i Mujaheddin del Popolo, la maggiore organizzazione di opposizione armata al regime, e Zahra Bahremi, una cittadina irano-olandese anch’ella arrestata in una manifestazione e poi condannata a morte per traffico di stupefacenti.