Il Pianno d’Azione per la lotta contro la droga nella Repubblica Democratica del Congo, per un periodo di tre anni, e’ stato portato a conoscenza dei membri permanenti del comitato interministeriale ad hoc lo scorso 24 ottobre a Kinshasa, dal presidente di questo organismo, Jean-Paul Kasongo Bopete Kilandja, ispettore giudiziario della Procura. Il piano e’ stato elaborato con un gruppo ristretto onde evitare di procedere in ordine sparso.
Kasongo ha posto un accento particolare sulla formazione dei membri del comitato perche’ siano preparati sugli aspetti tecnici del settore, una condizione che consentira’ loro di intraprendere una campagna di sensibilizzazione attraverso i punti caldi della capitale. L’obiettivo e’ spiegare alla popolazione i danni della droga in virtu’ delle azioni repressive previste dalla legge. Una campagna che poi dovra’ estendersi in tutte le altre province del Paese con una maggiore attenzione del comitato nei diversi angoli del Paese stesso. Kasongo ha anche parlato di alcune modiche legislative che saranno sottoposte alle autorita’ competenti. Inoltre ha espresso i propri rammarici per alcune situazioni che sono sfuggite al controllo del comitato, questo riferendosi alle importazioni o alla quantita’ di alcuni prodotti talvolta utilizzati legalmente, prodotti che concorrono alla fabbricazione delle droghe sintetiche.
In questo quadro Kasongo ha lanciato un appello ad ogni membro permanente perche’ si impegni per porre fine a questa situazione che, alla lunga, potrebbe paralizzare tutti i settori della vita del Paese. Per farlo Kasongo ipotizza diverse misure, tra cui la selezione di alcune ONG di lotta contro ladroga perche’ siano integrate nel comitato.
Secondo alcuni osservatori, il rafforzamento della lotta contro la droga viene proprio in un momento opportuno, soprattutto a Kinshasa dove la maggior parte dei delinquenti, comunemente chiamati kuluna, assumo droga in quanttia’ sufficiente per commettere i propri atti criminali sui beni e sulle persone, essenzialmente furti e stupri.