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L’azione delle forze dell’ordine e la necessita’ di rinnovare costantemente la strategia di penetrazione ha spinto i gruppi che trafficano droga in Messico ad una riorganizzazione radicale della loro attivita’ che ha portato alla nascita del piu’ grande Cartello del paese: La Federazione.
Dopo l’aumento della violenza legata al narcotraffico che ha segnato l’inizio del 2008 e che ha indotto il presidente Felipe Calderon a sostituire il titolare degli Interni (ora e’ un suo collaboratore, Juan Camilo Mourino), le forze dell’ordine hanno messo a segno il loro primo colpo dell’anno, arrestando Alfredo Beltran Leyva, braccio destro di Joaquin Guzman Loera, leader del Cartello di Sinaloa.
E’ stato sugli sviluppi di questa azione che la stampa messicana ha pubblicato un rapporto della Dea statunitense da cui emerge che e’ da poco operativa una nuova star dello smercio della droga verso gli Usa, denominata appunto La Federazione, considerata senz’altro la piu’ potente del Messico.
Secondo il rapporto in questione, intitolato ‘Minaccia della droga nel 2008′ e di cui oggi il quotidiano El Universal rivela molti particolari, La Federazione e’ un’associazione di quattro importanti cartelli (Sinaloa, Milenio, Juarez e Guadalajara) -capeggiata proprio da quel Guzman Loera di cui l’arrestato Beltran Leyva era operatore e uomo di fiducia- che gestirebbe l’ingresso del 66% della cocaina che transita in Messico verso il territorio statunitense.
Essa controlla il traffico di droga dalla Colombia agli Usa lungo due percorsi: la penisola dello Yucatan (Messico orientale), dove transita il 24% della cocaina che giunge negli Usa, e la rotta del Pacifico, dove nel 2006 si e’ registrato un aumento del 16% della quantita’ di cocaina trasportata, convertendosi nel corridoio piu’ importante verso il Centroamerica.
Questo nuovo Cartello conta con una rete di killer che operano in 15 stati diversi del Messico, ed e’ potentissimo, anche se a ottobre, nello stato di Colima, ha subito il sequestro di un grosso carico di 23 tonnellate di cocaina. Prima del suo arresto Beltran, insieme a due fratelli con cui formava i ‘Tre cavalieri’, si occupava oltre che del commercio di cocaina, di riciclaggio di denaro e del pagamento di tangenti a pubblici ufficiali.
Secondo l’Aicm, agenzia indipendente statunitense che tiene sotto osservazione il traffico di cocaina, durante il 2006 sarebbero entrate nel paese dal Messico 380 tonnellate di cocaina, ossia il 90% del consumo totale. Al netto quindi di un 10-15% di stupefacente che le autorita’ riescono a sequestrare ogni anno.

ESERCITO SEQUESTRA ARMI IN COMMISSARIATI – Reparti dell’esercito che hanno investito ieri mattina numerose caserme di polizia di localita’ dello Stato messicano di Tamaulipas, alla frontiera con gli Stati Uniti, hanno raccolto un grande quantitativo di armi che sono state inviate alla polizia scientifica per verificare una loro eventuale utilizzazione in operazioni illegali. Lo hanno reso noto le autorita’ locali.
La misura e’ stata decisa dal governo federale di fronte al dilagare della criminalita’ legata al narcotraffico in vari stati alla frontiera con gli Usa, fra cui anche la Baja California con capitale Tijuana, e al fatto che sempre piu’ spesso in operazioni contro la malavita ed il narcotraffico vengono arrestati agenti di polizia.
L’esercito messicano e’ intervenuto in particolare a Matamoros, Miguel Aleman, Valle Hermoso, Rio Bravo, Reynosa e Nuevo Laredo. Solo in quest’ultima localita’ sono state temporaneamente confiscate 300 armi utilizzate per l’attivita’ di tutela della citta’ da 508 agenti di polizia.