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Anche se il governo del Messico dichiara tutte le buone intenzioni nella lotta al narcotraffico, potenziando le operazioni di controllo, “qualcosa non sta funzionando” secondo il presidente dell’Organización Demócrata Cristiana de America Manuel Espino, il quale sostiene che il governo deve dare una svolta in tale ambito. Da quando e’ al potere Felipe Calderón, cioe’ dal dicembre 2006, si sono registrati circa quattromila settecento morti a causa dei crimini perpetrati dalle bande di trafficanti di droga, per questo motivo, dice Espino, bisogna “incrementare il lavoro di intelligence”. L’esecutivo ha gia’ avviato severe misure contro le bande criminali promuovendo l’azione congiunta tra esercito e polizia federale, e questo ha avuto gli effetti benefici di aumentare gli scontri tra forze di sicurezza e criminali. Tuttavia cio’ non e’ bastato, secondo Espino, a diminuire le azioni dei trafficanti che stanno “arruolando” anche chi dirige le indagini antidroga, come Noe’ Ramírez Mandujano, attualmente sotto processo.