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Il vice procuratore della repubblica messicano Noe’ Ramirez Mandujano, titolare dell’Unita’ di indagini specializzate nella criminalita’ organizzata (Siedo) Noe Ramirez Mandujano si e’ dimesso ieri, dopo 20 mesi di attivita’ nell’incarico, convinto di non aver ottenuto risultati concreti. L’ondata di violenza che da mesi colpisce il paese e’ continuata nelle ultime ore con il ritrovamento, che ha avuto grande risalto nei media, di sei cadaveri, fra cui tre bambini, giustiziati con un colpo alla nuca a Ciudad Guzman (Stato di Jalisco) nella casa di proprieta’ del Ministro dell’agricoltura Alberto Cardenas. Lo stesso Cardenas ha smentito che le vittime fossero suoi familiari, come in un primo tempo ipotizzato, ma ha ammesso che si trattava di ‘persone a lui molto vicine’. Due giorni fa, inoltre, in due soli Stati (Chihuaha e Sinaloa), scontri fra bande criminali hanno causato la morte di 22 persone tra cui un’agente di polizia, mentre a San Francisco Coacalco (nord di Citta’ del Messico) e’ stato sequestrato un comandante della polizia municipale. Un altro episodio che ha colpito fortemente l’opinione pubblica e’ infine avvenuto nello Stato di Mexico, dove Pantera Padrino Endoque, esponente della Confraternita della Santa Muerte, e’ stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si trovava a bordo del suo furgone con due donne. La Santa Muerte e’ un’immagine sacra potrettrice venerata e creata dai narcotrafficanti messicani, con una veste sontuosa identica a quella della Vergine di Guadalupe, con l’unico macabro particolare che, al posto del corpo della Madonna c’e’ uno scheletro minaccioso.