Drammatico fine gennaio in Messico, dove l’escalation di violenza ha gia’ causato decine di morti e allarme per la situazione dell’ordine pubblico soprattutto negli Stati settentrionali confinanti con il territorio statunitense. La polizia ha ora scoperto a Tijuana (Baja California) un sofisticato centro di addestramento clandestino per killer del narcotraffico legato, pare, al Cartello degli Arellano Felix.
‘Dal rifugio -ha reso noto il generale Rodolfo Cruz, coordinatore delle forze del Servizio di sicurezza pubblica (Ssp)- si accede a una galleria sotterranea di tiro’ dove sono stati rinvenuti, oltre a tre mitragliatrici simili a quelle utilizzate dalle forze dell’ordine messicane, 19 fucili e piu’ di 30 mila cartucce.
Il sindaco di Tijuana, Jorge Ramon Fernandez, ha chiesto al governo che la situazione di emergenza della citta’ sia considerata un ‘affare di sicurezza nazionale’. L’ondata di violenza che ha colpito Tijuana ha fatto registrare, solo nel corso della scorsa settimana, un bilancio di undici morti tra cui quattro membri della polizia.
Il quotidiano El Universal scrive che i vertici della polizia della citta’ preparano una ‘grande epurazione’ della forze dell’ordine per evidenti infiltrazioni del narcotraffico.
La scorsa settimana, al termine di un clamoroso scontro a fuoco di tre ore fra un commando del Cartello di Tijuana e l’esercito, sono stati arrestati due agenti che erano entrati nella banda.
Ma Tijuana e’ solo una delle realta’ alle prese con il flagello del narcotraffico ed infatti il generale Cruz ha annunciato, che per far fronte all’emergenza, e’ stato disposto l’invio di ulteriori 4.000 agenti in Baja California, Michoacan, Sinaloa e Tamaulipas.