L’origine di questo avvenimento, chiamato 420 per la sua data, il ventesimo giorno del quarto mese, non e’ molto chiara. Ma la leggenda dice che sia nato una decina d’anni fa quando un liceo californiano o un gruppo di studenti accese degli spinelli alle ore 16,20, alla fine delle lezioni. L’iniziativa si e’ espansa nell’America del nord e in tutto il mondo.
“Buone feste ai miei amici drogati! Son venuto qui per fumarmi un grosso spinello…” ha postato su Facebook il gruppo 420 con base a Vancouver, che e’ seguito da piu’ di 200.000 persone.
Da piu’ di dieci anni Vancouver affronta il problema della droga come una questione sanitaria e non di criminalita’, smarcandosi dalla guerra condotta dalle autorita’ degli Stati dell’America del Nord. Nello stesso periodo, la metropoli canadese e’ divenuto un luogo di grandi incontri 420, ma il consumo di cannabis rimane illegale, come in tutto il Canada.
In California, uno dei 15 Stati americani dove la marijuana e’ autorizzata a fini medici -a cui occorre aggiungere Washington- ci sono state diverse manifestazioni come questa.
“E’ un giorno di festa per le persone che amano la cannabis”, ha detto all’Agenzia France Presse Dave Brian, editore della rivista specializzata “The 420 Times”.
Quest’anno NORML, una ONG che raccoglie fondi per promuovere la legalizzazione della cannabis, organizza un incontro nella contea dell’Orange, a sud di Los Angeles, mentre diverse feste private sono organizzate da fumatori e alcuni distribuiscono cannabis a prezzi scontati.
Una iniziativa che avviene mentre diversi venditori di cannabis in California, in questi mesi, sono stati chiusi grazie all’intervento delle autorita’ federali, che ne vietano consumo e commercializzazione.
“Il presidente Usa Obama, all’inizio del suo mandato, ha promesso che avrebbe rispettato le leggi degli Stati sulla cannabis terapeutica. Ma ha finito per tradire la sua promessa”. Lamenta la petizione online Change.org, firmata da piu’ di 24.000 persone che reclama la fine “delle incursioni della polizia contro la cannabis”.