“La mia ipotesi e’ che gli Stati Uniti fomentano il narcotraffico in Colombia e il terrorismo per poter giustificare le basi militari dalle quali controlla l’America Latina e i Paesi rivoluzionari”. Lo ha affermato il capo di Stato boliviano Evo Morales, aggiungendo che dove ci sono basi militari degli Usa “non ci sono integrazione, democrazia e pace sociale”. Il leader boliviano si e’ poi spinto oltre sostenendo che da quando Colombia e Usa hanno firmato i primi accordi per la lotta la narcotraffico nel 1952, la produzione di cocaina e il traffico di droga sono aumentati ed e’ sorto il problema della guerriglia delle Farc (Fuerzas armadas revolucinoarias de Colombia). “L’uso di tante tecnologie e di migliaia di milioni di dollari – ha dichiarato – invece di ridurre questi problemi li hanno fatti crescere”. L’attacco di Morales e’ arrivato nel corso di una conferenza stampa che ha preceduto la sua partenza per Washington, dove assistera’ all’Assemblea generale dell’Onu, e segue la decisione di chiudere una serie di programmi di cooperazione con il governo statunitense, come confermato dall’ambasciata americana di La Paz. Si tratta in particolare delle iniziative dell’Usaid, l’agenzia per lo sviluppo internazionale degli Usa, piu’ volte accusata dal presidente boliviano di finanziare i leader dell’opposizione.