In Mozambico il potere e’ legato alla droga perche’ i trafficanti di stupefacenti godono della complicita’ dei vertici di Maputo. Le Monde ha pubblicato alcuni telegrammi confidenziali statunitensi provenienti dal Mozambico a dimostrazione del fatto che, nonostante l’arresto di Assange, la fuga di notizie non si stia fermando.
Dopo la Guinea-Bissau, il Mozambico e’ il ‘secondo paese africano piu’ attivo nel narcotraffico, la tendenza e’ preoccupante’, scrive nell’estate del 2009 un diplomatico statunitense.
Il traffico si basa su due grandi reti in mano a mozambicani di origine asiatica: Mohamed Bashir Suleiman, detto ‘Mbs’, e Ghulam Rassul Moti, le cui attivita’ sarebbero state nulle senza la complicita’ del piu’ alto livello statale. ‘Mbs ha legami diretti con il presidente Armando Guebuza e con l’ex presidente Joaquim Chissano’, si legge in un cablogramma del 28 settembre 2009. Inoltre, Mbs ha contribuito in larga parte a riempire le casse del Frelimo, il partito al potere, e ha fornito sostegno finanziario significativo persino alle campagne elettorali dei due politici. Il primo giugno, il Tesoro americano ha bloccato negli Usa i beni di tre societa’ appartenenti a Mbs perche’ coinvolte nel narcotraffico.
Se il porto di Nacala e’ celebre perche’ riceve la droga dal sudest asiatico, la cocaina ‘arriva direttamente in aereo a Maputo dal Brasile’, mentre ‘hashish ed eroina via mare da Pakistan, Afghanistan e India’, conclude il telegramma.