(AGI) – New York, 6 gen. – Molti adolescenti che usano il sito di social networking MySpace inseriscono nel loro profilo o nei loro messaggi informazioni che potrebbero mettere la loro salute a rischio in via diretta o indiretta, secondo una nuova ricerca che appare sugli Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine. Tuttavia, uno studio pilota pubblicato dalla stessa rivista indica che MySpace offre anche uno strumento unico per chi opera nel settore sanitario per raggiungere i giovani piu’ a rischio. Entrambi gli studi sono stati diretti dalla Dr.ssa Megan A. Moreno presso la University of Washington, Seattle. Secondo il team della Moreno, i giovani che pubblicano informazioni sulla propria vita sessuale o sull’uso di sostanze piu’ o meno lecite, “potrebbero in teoria attrarre attenzione online non desiderata, per esempio da parte di predatori sessuali, o influire negativamente sulle future opportunita’ di lavoro”. Nel primo degli studi, i ricercatori hanno selezionato a caso 500 profili di MySpace appartenenti a ragazzi che si dichiaravano 18enni e hanno cercato riferimenti a comportamenti rischiosi per la salute. Per esempio hanno cercato foto e messaggi riguardanti il sesso (descrizione delle proprie esperienze, immagini piu’ o meno ose’), l’abuso di alcol e droghe o comportamenti violenti (inclusione di scene di film violenti e di incendi; addirittura c’e’ chi elenca le risse tra i propri hobby). Il team ha scoperto che il 54% dei profili metteva in qualche modo in mostra un comportamento a rischio per la salute. Il piu’ comune era l’uso di alcol, tabacco e droghe (41% dei profili), seguito da sesso (24%) e violenza (14%). Nel secondo studio, invece, il team della Moreno ha voluto vedere come MySpace puo’ aiutare i giovani tramite messaggi inviati da operatori sanitari. I ricercatori hanno messo insieme i profili di 190 ragazzi di 18-20 anni residenti in un quartiere tra i piu’ poveri. Tutti i profili erano considerati “a rischio”: spesso raccontavano delle loro avventure sessuali, dell’abuso di sostanze e cosi’ via. I ricercatori hanno mandato a 95 di questi ragazzi un’e-mail da parte di “Dr. Meg,” con un link al sito della Moreno; gli altri 95 costituivano il gruppo di “controllo”. Nella email, Dr. Meg si dice preoccupata di messaggi cosi’ espliciti sul comportamento sessuale, su bevute, uso di tabacco e altre sostanze e informa dei rischi di contrarre malattie sessualmente trasmesse. La dottoressa mette in guardia anche sul fatto che tali informazioni sono pubblicamente accessibili e consiglia di rivedere il proprio profilo per renderlo piu’ “discreto”. Come risultato, di tutti i ragazzi che hanno ricevuto l’email di Dr. Meg, il 13,7% ha rimosso ogni riferimento al comportamento sessuale dalla propria pagina, contro il 5,3% del gruppo di controllo, e il 10,5% ha passato il proprio profilo dalla modalita’ pubblica a quella “privata”, contro il 7,4% del gruppo di controllo. In totale, il 42,1% di chi ha ricevuto l’email ha apportato qualche modifica al profilo, contro il 29,5% degli altri.