In Colombia li chiamano ‘narco-paramilitari’: un mix explosivo per indicare la fusione fra gli ex paramilitari, per lo piu’ fuoriusciti dalle Autodifese Unite della Colombia (Auc) e gli interessi dei cartelli del narcotraffico. Sono 11 i leader ‘narco-paramilitari’ piu’ ricercati dalle autorita’. La polizia e’ riuscita a identificarne almeno dieci. Lo ha detto il generale Jose’ Roberto Leo’n al quotidiano di Bogota’ ‘El Nuevo Siglo’.
Manca solo l’identita’ di uno degli 11 per ricostruire l’intero puzzle del fenomeno colombiano. La polizia li cerca in tutto il Paese, ma anche oltre. Il generale Leo’n ha ammesso che la caccia ai criminali si svolge anche all’estero, non solo in Colombia. Le ricompense per catturare gli 11 ‘narco-paramilitari’ piu’ ricercati sono generosissime. Il governo di Alvaro Uribe offre un totale di 2,5 milioni di dollari per informazioni che permettano il loro arresto.
Fra di loro spiccano Pedro Olivero Guerrero (conosciuto come ‘Cuchillo’, Coltello), Luis Enrique Calle (il ‘Combattente’) e Arnoldo Daniel Barrera (‘Il pazzo Barrera’).
Il fenomeno e’ esteso in varie regioni colombiane. Secondo le autorita’, sono almeno 3.749 gli uomini e le donne che fanno parte dei gruppi narco-paramilitari. Nel 2009, vennero arrestati oltre 2.700 presunti membri di queste bande
Fra il 2003 e il 2006, dopo un lungo negoziato con le autorita’ colombiane, le AUC (estrema destra) abbandonarono le armi e molti ex paramilitari accettarono i programmi di reinserimento sociale. Ma non tutti. Dopo la scomparsa di alcuni importanti cartelli del narcotraffico, i due fenomeni si avvicinarono e si unirono, con l’obiettivo di difendere gli interessi degli zar della droga e colmare i vuoti lasciati da alcuni gruppi smantellati dalla polizia.