Nella guerra quotidiana che Stati Uniti e Messico stanno combattendo ai loro confini contro i signori del cartello della droga, per la prima volta sono stati utilizzati droni americani in territorio messicano.
Lo hanno confermato al New York Times fonti del Pentagono, precisando che – in accordo con le autorita’ messicane – da un mese a questa parte aerei senza pilota dell’aeronautica Usa sorvolano ad alta quota lo spazio aereo messicano, per raccogliere informazioni e altro materiale di intelligence in grado di contribuire a localizzare i trafficanti di droga.
Grazie a queste ricognizioni – che ufficialmente non sono confermate dai due Paesi – e’ gia’ stato possibile mettere le autorita’ messicane nelle condizioni di risalire a molti sospetti coinvolti nell’attentato a Jaime Zapata, l’agente dell’Immigrazione americana ucciso oltreconfine il 15 febbraio scorso da una banda di trafficanti.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello del Messico, Felipe Calderon, nell’ultimo, recente incontro avuto il 3 marzo scorso alla Casa Bianca avevano formalmente condiviso un piano che prevede, appunto, azioni di assistenza da parte americana, compresi voli di ricognizione in territorio messicano. Tuttavia – precisa il New York Times – i dettagli del piano erano stati mantenuti segreti per evitare polemiche legate alla sovranita’ territoriale del Messico e ufficialmente sia il Pentagono sia il ministero americano della Sicurezza Interna non hanno ne’ confermato ne’ smentito l’utilizzo di droni.
Secondo dati ufficiali forniti dalle autorita’ messicane, la guerra contro il cartello della droga ha gia’ fatto 34mila morti solo negli ultimi quattro anni. Per questo Messico e Usa hanno deciso da tempo di avviare azioni congiunte, ma secondo esperti del Pentagono, del Dipartimento di Stato e del governo Messicano, l’utilizzo di droni sarebbe stato impensabile prima che gli episodi di violenza toccassero i livelli raggiunti ultimamente.
Grazie a questi aerei-spia, e’ ora possibile raccogliere informazioni piu’ dettagliate sugli spostamenti e sulle comunicazioni dei trafficanti. La costituzione messicana, pero’, proibisce interventi militari stranieri in Messico, ad eccezione di casi estremamente limitati e circoscritti. Per questo le basi legali dell’ ‘assistenza’ americana restano in una zona grigia che, soprattutto in Messico, puo’ sollevare molte polemiche.