Un tribunale messicano dello Stato di Jalisco (ovest) ha ordinato oggi la liberazione di Rafael Caro Quintero, padrino messicano della droga negli anni 80, in carcere da 28 anni, dopo aver preso atto di un vizio di procedura nella sua condanna. Il tribunale gli ha concesso un “amparo”, la “protezione” della giustizia messicana, dopo che e’ stato stabilito che Quintero era stato giudicato da una giurisdizione federale e non una ordinaria come avrebbe dovuto essere per lo specifico caso. Era stato condannato nel 2009 a 40 anni di prigione per l’assassinio, nel 1995, di “Kiki” Camarena, un poliziotto dell’Agenzia americana antidroga (DEA). Secondo il tribunale, l’agente non era un diplomatico ne’ un agente consolare, e Quintero avrebbe dovuto essere giudicato dalla giustizia ordinaria. L’ex-capo del cartello di Guadalajara, 60 anni, ha avuto un’autorizzazione del ministero per lasciare il carcere di Guadalajara, capitale dello Stato di Jalisco. Era stato condannato anche per traffico di droga, ma si tratta di una pena che avrebbe gia’ scontato. La morte dell’agente “Kiki” Camarena, sequestrato e torturato e ucciso a febbraio del 1995 in Costa Rica, aveva provocato delle tensioni tra Usa e Messico, ma in seguito comincio’ la stretta collaborazione conro il traffico di droga.