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Il crimine organizzato ha fatto un passo in avanti accanendosi contro la liberta’ di stampa in Messico. Nella notte dello scorso giovedi’ cinque impiegati di “El siglo de Torreòn” sono stati sequestrati in diversi punti della citta’, sita nello Stato di Coahuilla, nel nord del Paese, trattenuti per ore e poi rilasciati. La macabra novita’ del caso e’ che i sequestrati sono impiegati dell’area amministrativa e quindi, secondo quanto scritto dal loro giornale, si tratta di “un nuovo fronte di vulnerabilita’” poiche’ estende la minaccia a tutti i lavoratori del quotidiano e non solo ai redattori.
Fonti di “El Siglo” fanno sapere che c’e’ molta tensione al giornale ma che il lavoro prosegue. I responsabili del giornale hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni a titolo personale ed hanno diffuso un comunicato che rappresenta una posizione ufficiale rispetto alle minacce, e nel quale, per sicurezza, non ci sono elementi per identificare i sequestrati ne’ le circostanze in cui il sequestro e’ avvenuto.
Nel comunicato si evidenzia il salto qualitativo che fa intendere come “qualunque lavoratore di un giornale ora puo’ essere vittima di una aggressione per cercare di impedire le informazioni mediante violenza”. “I media sono stati coinvolti nell’ondata di criminalita’ che si e’ sviluppata nella Laguna (ndr la zona specifica) e nel resto del Paese durante gli ultimi anni, in considerazione del fatto che siamo gli unici attori sociali che si impegnano ad informare di cio’ che sta accadendo nelle nostre comunita’”.
Il giornale critica anche la mancanza di mezzi efficaci per frenare questa violenza. “E’ rilevante il fatto che il sequestro sia avvenuto alcune ore dopo che la Senato si e’ instaurata la Commissione per la individuazione delle aggressioni contro i giornalisti, un organismo simile a molti altri che non sono stati in grado di fermare la violenza contro i mezzi di comunicazione, evidenziando un forte contrasto tra cio’ che accade nella capitale del Paese e cio’ che accade nelle regioni in cui si e’ colpiti dall’ondata di criminalita’”. Il giornale sottolinea poi la sua volonta’ di proseguire ad informare.
Non e’ la prima volta che questo giornale subisce assalti da parte del crimine organizzato. Gia’ nel 2009 e nel 2011 furono attaccati da persone armate.