Tempo di lettura: 2 minuti

Gentile Direttore,

leggo con sempre maggiore stupore sugli organi di informazione prese di posizione di parlamentari della maggioranza contro decisioni assunte da Ministri della maggioranza stessa.
Ieri è stato il caso della lettera di 51 parlamentari della Margherita e della votazione bipartisan in commissione sanità del Senato contro la Turco per il suo decreto sulle tabelle che tracciano la linea di demarcazione tra consumatore e spacciatore, oggi l’interpellanza parlamentare al ministro Ferrero da parte dell’on.le Alessandro Naccarato deputato dell’Ulivo, nonché segretario regionale DS del Veneto in relazione alla nomina da parte del Ministro Ferrero di Susanna Ronconi nella Consulta per le dipendenze.
Interrogazione che Naccarato a provveduto a enfatizzare con lettera inviata anche al quotidiano di Padova “Il Mattino”.
Domanda: ma quando la smetteranno questi cosiddetti promotori di un nuovo stile di governo di farsi del male da soli?
Ma, al di là e oltre lo stupore e la domanda, per stare nel merito della decisione di Ferrero e delle osservazioni di Naccarato: nessuno precisa che la Consulta è un organismo di circa una settantina di persone in rappresentanza di tutte le organizzazioni che si occupano di tossicodipendenza, degli Enti locali e dei vari Ministeri e che ha esclusivamente il compito di esprimere pareri e formulare proposte di lavoro al Ministro.
Nessuno chiarisce che la metodologia utilizzata dal Ministro è stata quella di chiedere una indicazione di nomi alle organizzazioni che, in autonomia, hanno indicato i loro rappresentanti e, quindi, anche la Ronconi è il frutto della indicazione di una organizzazione nazionale di cui è Presidente: con quale motivazione poteva Ferrero accettare le altre indicazioni e negare pari opportunità alla organizzazione che la Ronconi rappresenta?
Ma ancor più mi preme sottolineare la contraddizione insita nel ragionamento che Naccarato fa ad escludendum e che potrebbe, invece, a mio giudizio, essere formulata ad includendum: mi riferisco alla sua reiterata affermazione sul diritto per la Ronconi di rifarsi una vita, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, per poi negargli immediatamente la possibilità di partecipare ad un organismo consultivo nazionale.
Se il debito è cancellato, è cancellato: punto e basta!!!!
O il diritto esiste sempre o non esiste mai: come può esistere a metà?

Naccarato finge un falso moralismo e un’etica che contraddice se stessa dal momento che una uguale interpellanza non risulta egli abbia fatto per denunciare la presenza in Parlamento di onorevoli e senatori con condanne definitive o con processi in atto anche, alcuni, per delitti di mafia: due metri e due misure che non gli rendono merito.

Infine, ma non ultimo per importanza: non crede Naccarato che sarebbe più utile un suo impegno a rendere rapidamente operativo il programma dell’Unione in materia di tossicodipendenza ove si dichiara ufficialmente la volontà di abrogare la legge Fini Giovanardi, magari avanzando anche su questo una richiesta esplicita a Ferrero chiedendo al Ministro tempi certi, coerenza di obiettivi, rapida ridefinizione del sistema di intervento, coinvolgimento attivo delle autonomie locali e degli operatori del settore?
E lasci perdere, per favore, la Consulta in relazione alla quale abbiamo solo bisogno e urgenza che riprenda un lavoro importante che il governo Berlusconi aveva deliberatamente bloccato e impedito.