L’Italia è il paese europeo in cui il consumo di cannabis è piú elevato. Non tanto tra i giovani, come nel caso di Inghilterra e Francia, ma tra la popolazione in generale. E, come tutti gli altri paesi europei, anche da noi la cocaina è "un problema sempre piú grave". E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Organismo internazionale di controllo degli stupefacenti delle Nazioni unite, presentato oggi. "Gli Stati membri devono prendere tutte le misure necessarie per evitare che la gente si avvicini alla droga", ha spiegato Raymond Yans, membro dell’organizzazione, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo: "Il tasso di utilizzo della cannabis è molto alto in tutta l’Ue, primo consumatore al mondo, e in Italia. Servono campagne di prevenzione, come in Svezia, dove hanno capito 20 anni fa che le politiche di liberalizzazione raramente hanno gli effetti sperati". La parola d’ordine, per l’Organismo, è quindi prevenzione. "Funzionano particolarmente bene le campagne sugli effetti devastanti delle droghe, compresa la cannabis, molto dannosa per i polmoni e foriera di problemi sociali", ha aggiunto Yans, secondo cui queste iniziative devono essere "rivolte ai giovani e ai gruppi sociali piú deboli, come gli immigrati". Il rapporto mette inoltre in evidenza come siano in aumento in Europa i fenomeni di dipendenza da farmaci, prima presenti quasi solo negli Stati Uniti. Inoltre, sta tornando il problema dell’eroina, che in Europa occidentale sembrava in fase calante dopo i drammatici anni ’80 e ’90 e che negli ultimi anni sembrava confinato ai paesi dell’est. "L’Ue – si legge nel rapporto – è la regione in cui il mercato illecito di resina di cannabis è piú importante". Le quantità sequestrate, dopo un calo nel 2006, sono aumentate di nuovo nel 2007 e la Spagna è stato il paese in cui le autorità hanno confiscato piú droga. A fumare le canne in Europa, nel corso della vita, sono tra il 2% e il 37% della popolazione. Ma mentre bulgari, maltesi e romeni fumano pochissimo, danesi, francesi, italiani e inglesi fanno un uso molto generoso di droghe leggere. Ogni anno in Francia 1,2 milioni di persone fumano piú di 10 volte al mese. Nel 2007, circa il 7% della popolazione europea ha usato cannabis. Solo che mentre in Bulgaria il tasso è stato dell’1%, in Italia è stato circa dell’11%. Ma per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 16 anni, sono Gran Bretagna e Francia a doversi preoccupare di piú, avendo percentuali vicine al 44%. "Non bisogna cedere su questo fronte, la lotta contro le droghe leggere deve continuare", ha sottolineato Yans, mettendo in evidenza "l’aumento della tolleranza della cannabis, la disponibilità di forme sempre piú potenti e la confusione frequente tra l’uso medico e quello come droga". L’esperto, inoltre, ha criticato la politica olandese degli anni passati, dichiarando che intorno ai famosi ‘coffee shops’ si è creato un indotto di spaccio di droghe pesanti e illegalità che danneggia soprattutto i paesi vicini, come il Belgio, e che costringe l’Olanda stessa a spendere molto in prevenzione. "La legalizzazione puó essere quanto si vuole oggetto di dibattito a livello internazionale, ma i dati e l’esperienza dicono che è meglio evitare", ha aggiunto. Oltre alla cannabis, gli europei fanno un uso sempre piú frequente di cocaina, tanto che la percentuale è raddoppiata in 10 anni. Il 2,6% dei francesi tra i 15 e i 64 anni assume la polverina bianca, ma il consumo è piú frequente (4,1%) tra i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni. Tra il 2000 e il 2005 la presenza della cocaina in Europa è triplicata, tanto che ora i consumatori europei, secondo il rapporto, sarebbero 250.000. Infine l’eroina, prodotta con l’oppio dell’Afghanistan e con i prodotti chimici europei.