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Gli investigatori della RAND Corporation, del National Bureau of Economic Research e della University of California hanno valutato la relazione tra la facilità dell’accesso alla cannabis medica da parte dei pazienti e le tendenze nell’abuso di oppioidi.

Secondo i dati pubblicati online sul Journal of Health Economics le leggi statali che consentono a una grande percentuale di pazienti di accedere prontamente ai dispensari di cannabis terapeutica sono associate a riduzioni dei ricoveri e della mortalità correlate al trattamento degli oppioidi.

Gli autori hanno riportato che le percentuali di decessi correlati agli oppioidi e le ammissioni a percorsi di trattamento sono diminuite in modo significativo nelle giurisdizioni “che consentivano e avevano un canale legale per le vendite di marijuana al dettaglio ai pazienti”. Tuttavia, questo declino è stato meno significativo negli Stati che hanno imposto controlli regolamentari più severi sull’accesso al dispensario di cannabis terapeutico.

I ricercatori hanno concluso che “i risultati sopra riportati suggeriscono che le leggi sulla marijuana medica riducono l’abuso di prescrizione di oppioidi, come appare nei dati di ammissione al trattamento e nei decessi per overdose, principalmente attraverso la legalizzazione e l’apertura di dispensari”. Inoltre la ricerca dimosta che una volta legali e attivi i dispensari restano un fattore importante nel ridurre i danni da oppioidi, ma che l’entità di questo effetto cambia dal 2010, quando alcuni Stati hanno più attivamente e strettamente regolamentati i dispensari di cannabios terapeutica.

Le loro scoperte sono simili a quelle di numerosi studi precedenti – come quelli qui e qui – che concludono che l’accesso alla cannabis legale è associato ad un uso ridotto di oppioidi, e quindi di abuso e mortalità.

[Fonte NORML]