La massiccia produzione afghana d’oppio e’ fonte di preoccupazione per il vicino Pakistan, per il pericolo della diffusione del virus dell’HIV/AIDS, specialmente tra i consumatori di stupefacenti per via endovenosa.
In Pakistan si e’ registrato il primo caso di infezione del virus nel 1987, e il numero ha ora raggiunto il numero di 3.556, di cui 300 con l’AIDS, e secondo gli esperti il tasso si appresta ad aumentare.
Il ministro della Salute Mohammad Naseer Khan intervenendo alla conferenza contro le droghe organizzata dall’Onu, ha dichiarato che il Pakistan e’ un Paese ad alto rischio. “Ci siamo impegnati a combattere il virus, specialmente tra i tossicodipendenti. Oggi in Afghanistan c’e’ una massiccia produzione d’oppio, dieci anni fa era quasi nulla. Il Governo pakistano deve fare ancora molto, cosi’ come devono intervenire le agenzie e le forze della coalizione internazionali per fermarne la produzione”.
Il ministro ha inoltre chiesto una pubblica campagna informativa. “Non dobbiamo osare troppo, ma dobbiamo comunque informare i bambini e ammonirli di stare lontano dalle droghe e dunque dall’AIDS. Non dobbiamo evitare le nostre responsabilita’. Dobbiamo dare informazioni ai tossicodipendenti di droghe pesanti” ha concluso il ministro .