Un misterioso quanto aggressivo fungo sta attaccando le coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan, secondo quanto rivela Antonio Maria Costa, responsabile dell’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di droghe e criminalita’, che ha sede a Vienna.
In una intervista alla Bbc, Costa ha detto che quest’anno la produzione potrebbe essere ridotta ad un quarto, rispetto allo scorso anno. Il fungo – ha detto Costa – ha infettato circa la meta’ delle coltivazioni del Paese, che produce il 92 per cento dell’oppio mondiale. In conseguenza della riduzione della produzione, il prezzo dell’oppio e’ aumentato del 50 per cento. E – secondo Costa – a trarne vantaggio saranno i talebani, che dispongono di grandi scorte di oppio.
Il fungo attacca la pianta dalle radici, quindi sale lungo il fusto fino a raggiungere la capsula che contiene i semi. Le zone maggiormente colpite sono quelle delle province di Helmand e Kandahar, roccaforti talebane.
Alcuni coltivatori locali ritengono che siano state le truppe Nato presenti nella zona a diffondere il fungo alle coltivazioni di papavero da oppio, ma Costa smentisce decisamente. ‘Non vedo alcuna ragione per credere ad una cosa del genere. Le coltivazioni di oppio sono state colpite da funghi su base regolare’, ha detto Costa, secondo il quale la comunita’ internazionale dovrebbe approfittare della situazione per convincere i contadini locali ad abbandonare l’oppio e passare ad altre coltivazioni.
Costa ha precisato che i papaveri da oppio vengono attualmente coltivati solo in cinque o sei province afghane mentre 5 anni fa venivano coltivati in tutte e 34 le province.