Una campagna pubblica per l’istallazione di uno scambia-siringhe in un quartiere di Perugia. Non è una iniziativa comune, di solito del problema delle siringhe lasciate a terra e della presenza di persone che usano sostanze “a scena aperta” o si parla in termini securitari o si delega ai tecnici. Invece intorno alla situazione del Parco Chico Mendez è nato un movimento, una pagina facebook, una petizione on line (e da pochi giorni anche una raccolta firme con banchetti). Fuoriluogo ne ha parlato con Giacomo Oliva, farmaco-tossicologo e socio del circolo ARCI “Island” di Perugia.
Com’è nata questa iniziativa?
All’inizio dell’estate in seguito a una serie di lamentele da parte dei cittadini del quartiere di Madonna Alta a Perugia si è creata una certa attenzione della stampa locale sul problema delle siringhe abbandonate al parco Chico Mendez. La polemica è esplosa anche per la pubblicazione di una pagina Facebook intitolata “Genitori del parco Chico Mendez” su cui sono comparse foto di persone, a volta anche minorenni, nell’atto di “farsi” di eroina, scattate da residenti della zona.
Alla fine di luglio l’associazione di genitori si è anche rivolta all’unico circolo ricreativo di quartiere, il circolo arci Island, di cui faccio parte, nel tentativo di coinvolgerci in ronde e passeggiate nel parco a caccia di “drogati”.
In questi giorni di turbo-fascio-leghismo ci è sembrato giusto reagire con una contro-proposta e abbiamo invitato l’associazione Genitori del Parco Chico Mendez ad una serie di riflessioni che in maniera pragmatica potessero ipotizzare soluzioni al problema dell’abbandono di siringhe infette, da qui la proposta di collocare a Perugia una rete di distributori scambia siringhe, per la prima volta a Perugia accettata e voluta da un comitato di quartiere.
Nel dialogo con i cittadini interessati e coinvolti quali sono le argomentazioni più efficaci a sostegno di una risposta di prevenzione e mediazione, e cosa invece è difficile far comprendere?
Sono diverse le cose difficili da far capire: in primis che il tossicodipendente che si sbatte al parco non è un alieno atterrato dal pianeta Venere, per usurpare gli spazi verdi, ma spesso è un figlio-nipote-amico-vicino di casa, quello che nessuno avrebbe mai detto e invece…
E’ difficile anche far comprendere come l’isolamento e la marginalità sono nocivi per tutta la società e non solo per chi porta lo stigma del reietto.
Abbiamo notato che con una comunicazione orizzontale basata su una solida base scientifica, supportata da dati e ricerche si riescono a rimuovere i diversi pregiudizi legati alla scarsa conoscenza dell’argomento. La cosa tristemente più immediata che colpisce il pubblico è come a livello finanziario sia meno onerosa per lo stato la creazione di una rete di dispositivi scambia siringhe rispetto alla cura di un paziente affetto da HIV.
Quali altri soggetti stanno giocando un ruolo positivo? avete scoperto alleanze inattese?
Per un maggior coinvolgimento dei genitori del quartiere sulla tematica abbiamo trovato l’appoggio non solo morale della Dottoressa Claudia Covino, responsabile del SerT di Perugia e le adesioni alla campagna del Dr. Sfarra dirigente sanitario presso il dipartimento di Malattie Infettive, ospedale S.M. Della Misericordia Perugia e di Attilio Solinas, dirigente medico Regione Umbria, da noi contattati nella seconda parte dell’estate. Abbiamo creato così le basi di una rete cittadina che sia in grado di espandersi per interagire con l’amministrazione pubblica per la soddisfazione delle richieste dei cittadini.
In realtà ci siamo rivolti a persone con cui alcuni di noi in passato avevano avuto precedenti contatti e collaborazioni legate a progetti di prevenzione e riduzione del danno o incrociate in contesti cittadini legati a tematiche sanitarie.
come sta andando l’iniziativa? e quali nuovi passi state muovendo?
Abbiamo appena varcato la soglia delle 500 firme on-line in 2 giorni, mentre in città stiamo organizzando per le prossime settimane una serie di presenze per la raccolta di firme cartacea nel corso di vari eventi cittadini, andremo avanti così fino alla fine dell’anno, per ritrovarci a gennaio con una massa critica di firme ed un progetto definito da proporre al Comune di Perugia.
C’è, ad oggi, una “lezione appresa” da questa esperienza?
Anche nei periodi storici come questo in cui l’intolleranza e l’ignoranza sua madre regnano sovrane, non bisogna mai temere di lanciare proposte controtendenza, non è mai troppo tardi per provare a innescare un cambiamento.
Link alla campagna
Pagina Facebook:
https://www.facebook.com/Installazione-di-macchine-scambia-siringhe-a-Perugia-761198210878389
Petizione
https://www.change.org/p/andrea-romizi-sindaco-di-perugia-macchine-scambia-siringhe-a-perugia