Per la prima volta l’Ungheria include nel Prodotto Interno Lordo i proventi derivati da prostituzione e traffico di droga, due settori del mercato sommerso che contribuiscono allo sviluppo economico per l’1% del Pil, secondo l’Ufficio statistico nazionale. Da parte sua, il ministero delle Finanze spiega che l’inserimento di queste due voci è auspicato dall’Ue, e che si tratta di valutazioni necessariamente approssimative. Il 30 settembre sono stati resi noti i dati, con la precisazione che in quest’ambito l’Ungheria non è ai primi posti nella scala Ue, se mai a metà e che le cifre si basano su rilevazioni risalenti fino al 1995, ricavate dai dati della polizia e del sistema sanitario. Nel 2005 il fatturato scaturito dal traffico di droga e dalla prostituzione è stato valutato in 344 miliardi di fiorini (1,27 mld di euro) contro i 165 mld del 2000. Dal 2005 queste due voci sono state unificate, spiega l’Ufficio statistico, poiché la rapida crescita del mercato della droga ha raggiunto l’importanza economica della prostituzione.
La maggior parte degli Stati Ue esclude ancora dal Pil queste due voci. In Ungheria la prostituzione è legale sebbene circoscritta in determinate aree (non vicino a chiese e scuole). Se mai conserva un carattere illegale perché si sottrae al Fisco.