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In Portogallo, la depenalizzazione del consumo di droghe introdotta nel 2000 con la legge 30, ha avuto un esito molto positivo. L’autorevole istituto di ricerca americano Cato Institute ha diffuso alcuni mesi fa un rapporto (Drug Decriminalization in Portugal. Lessons for Creating Fair and Successful Drug Policies) che conferma la bontà dei risultati conseguiti. Per fare un esempio, il numero dei decessi droga-correlati, che nel corso degli anni novanta era andato aumentando, è passato da 400 nel 1999 a 290 nel 2006. E, citando ancora il rapporto, a partire dal 2001 il numero di nuovi casi di Hiv e Aids tra i tossicodipendenti è ogni anno in forte calo. “Gli esperti – spiega l’autore Glenn Greenwald – attribuiscono questi trend positivi all’aumentata capacità del governo portoghese di offrire programmi di trattamento ai cittadini: un aumento reso possibile, per svariate ragioni, dalla depenalizzazione”.
Naturalmente la depenalizzazione non è accettabile come la soluzione dell’intera questione delle droghe, perché queste continuano ad essere distribuite da trafficanti che gonfiano i prezzi, impongono metodi criminali al mercato e pongono scarsissima attenzione alla qualità del prodotto o alla sicurezza dei consumatori.
Oggi in Portogallo il consumo di droghe non è un reato, ma una semplice violazione soggetta a una sanzione amministrativa. Coloro che vengono presi con una quantità di droga rispondente al proprio bisogno personale sono considerati o consumatori sporadici – e sanzionati con una multa di parecchie centinaia di euro – o consumatori regolari – e inviati alla “Commissione per disincentivare il consumo di droga”, formata da un giudice, uno psicologo e un assistente sociale. In questo modo i consumatori sono messi al riparo dalla brutalità e dal senso di onnipotenza della polizia, e posti sotto la responsabilità di personale specializzato che li invia in strutture per il trattamento delle tossicodipendenze dette Cat.
Il consumatore non è più visto come un criminale, ma come un paziente: col risultato di spingere i consumatori problematici a rivolgersi ai servizi socio-sanitari. Quando i consumatori sentono che c’è chi li sostiene e può aiutarli a rifarsi una vita, rispondono positivamente. All’inizio si occupano soprattutto della propria salute, poi capiscono che la società non è il loro nemico, che anche loro ne fanno parte.
Ovviamente il governo portoghese ha introdotto dei meccanismi per integrare la legge. Quest’ultima, da sola, non avrebbe prodotto grandi risultati. Perciò in tutte le regioni, le province e le città con competenze amministrative è stato istituito un Cat in cui operano medici, psichiatri, psicologi, infermieri e assistenti sociali. Il personale di questi servizi è addestrato psicologicamente e socialmente a misurarsi con casi di tutti i tipi, specialmente con quelli più difficili. Gli operatori hanno imparato che trattare il consumatore come un essere umano meritevole di rispetto produce risultati quasi immediati e stupefacenti. Persone che hanno condotto una vita difficile, legata alla violenza e al crimine, improvvisamente diventano rispettate e rispettose, educate e anche civili!
E’ un modo molto efficacie di limitare l’escalation della violenza e avviare un processo di socializzazione: chi non ha niente e vede solo il disprezzo della società, trasforma perciò il dolore e la frustrazione in rivalsa sociale. Ora che ha finalmente l’opportunità di godere del rispetto della società, non vorrà permettersi di perderlo nuovamente.
Quando uscì la notizia che il Portogallo aveva depenalizzato il consumo di droghe, i profeti di sventura – principalmente nord-americani – annunciarono il caos, pronosticando che le spiagge portoghesi sarebbero state invase dal degrado e dagli spacciatori. Ma niente del genere è accaduto: lo stato di diritto è saldo al suo posto, le spiagge sono pulite e belle. Il Portogallo, semplicemente, è diventato un paese più umano e giusto, con una forte riduzione di tutte le malattie collegate al consumo di droga.
Questo sta convincendo i portoghesi che è giunto il momento di compiere altri passi in avanti, e probabilmente nuovi venti soffieranno dal Portogallo nel 2010!
Se questa è davvero la prova che la legalizzazione funziona, chi c’è dietro la criminalizzazione mondiale delle droghe?

*Encod – European coalition for just and effective drug policies