La nomina del diplomatico russo Yuri Fedotov a nuovo direttore esecutivo delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) non puo’ esser considerata una buona notizia da chi cerca di riportare nell’alveo della ragione le politiche internazionali in materia di “controllo degli stupefacenti”. Fedotov non ha la minima esperienza nel settore, e’ un diplomatico di carriera quindi uso a rispettare i desideri del proprio governo che non brilla certo per liberalita’ in materia di tossicomanie avendo piu’ volte bloccato all’Onu consenso anche in materia di riduzione del danno.
Se non bastasse tutto cio’ il fatto che l’Onorevole Pino Arlacchi si sia lanciato in un peana deve destare piu’ di una preccupazione. Occorre infatti ricordare che l’UNODC, quando retto da Arlacchi (ufficio che dovette cambiar nome anche a seguito di una serie di scandali con al centro il politico italiano), aveva predetto nel 1998 che in dieci anni il mondo sarebbe stato “liberato dalle droghe” mentre invece produzione, consumo e commercio sono sopravvissute pressoche’ indenni a conflitti armati e crisi economiche e finanziarie.
Da oggi inizia quandi un ulteriore e doveroso lavoro di monitoraggio delle proposte dell’Onu di Vienna perche’ la direzione di un russo potrebbe contribuire al depotenziamento del lato bellicoso della guerra alla droga delle Nazioni Unite avvenuto sotto l’economista Antonio Maria Costa.
Radicali: nomina di Fedotov non è buona notizia
Articolo di Redazione
Ecco il commento dei senatori Radicali/Pd Marco Perduca e Donatella Poretti