“E’ giusto attuare politiche umanitarie sulla droga, superando la storica antinomia proibizionismo-non proibizionismo”: lo ha detto il fondatore di Villa Maraini, Massimo Barra, intervenendo alla trasmissione “Bianco e nero” di Radio 24, felicitandosi per il rapporto della “Global commission on drug policy” che certifica il fallimento della “guerra alla droga”.
“La criminalizzazione, la marginalizzazione e la stigmatizzazione dei consumatori di droga – ha detto Barra – uccidono piú della sostanza. Mi auguro che il rapporto sia letto e compreso anche in Italia e in particolare nel Lazio, dove una struttura come Villa Maraini, che in 35 anni di attività ha curato 35.000 tossicomani, viene ostacolata dalla Regione nella sua libertà terapeutica”.
Barra ricorda che dal 3 agosto la storica struttura che si occupa di tossicodipendenti “non viene rimborsata neanche del costo del metadone di cui usufruiscono oltre 250 tossicomani al giorno. I Sert continuano a fare orario di ufficio. La Regione non è riuscita nemmeno a unificarne il servizio e gli orari: alcuni chiudono nel week-end, altri aprono qualche pomeriggio, nessuno opera 24 ore su 24 come previsto dalla legge e attuato solo da Villa Maraini”. “Se i problemi di salute dei cittadini stanno a cuore alla presidente della Regione Renata Polverini, evidentemente i tossici sono cittadini di serie b” ha concluso Barra.