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La violenza a Rio de Janeiro non accenna a diminuire. Per affrontarla, con un occhio di riguardo ai turisti che fra breve affolleranno la citta’ ‘maravilhosa’ per il carnevale, il presidente Lula ha deciso di inviare nella zona la Forza Nazionale di Sicurezza, una divisione speciale creata dal ‘presidente operaio’ nel 2004.
E’ dal 28 dicembre che Rio vive un incubo sanguinario, con 20 morti finora nella serie di attacchi della criminalita’ organizzata contro civili, militari, poliziotti. Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, nel suo discorso alla nazione il primo gennaio, giorno del suo reinsediamento al palazzo della presidenza di Brasilia per altri quattro anni, ha definito gli atti criminali a Rio ‘terrorismo’ puro, che va combattuto con tutte le forze. In particolare Lula ha ricordato come raccapricciante il caso delle sette persone bruciate vive a bordo di un pullman di linea di passaggio a Rio.
Il neo-governatore dello stato di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, ha detto che la Forza Nazionale incomincera’ a essere presente ai confini dello stato ‘per impedire l’entrata di armi, droga e la fuga di banditi’. Poi, col passare del tempo, la forza andra’ sempre piu’ nel cuore del problema, localizzato nelle decine di ‘favelas’ di Rio dove la polizia non puo’ entrare. La divisione speciale e’ formata da 7.700 uomini che sono gia’ stati utilizzati due volte per casi eccezionali di violenza negli stati del Mato Grosso e Espirito Santo.

‘Questo e’ l’inizio di un lavoro assieme’, ha detto Cabral che e’ di un partito alleato con Lula, il Pmdb (Partito del Movimento Democratico Brasiliano). ‘Stiamo affrontando la violenza che, ormai un argomento cronico, da tre decenni tiene Rio nel terrore’.
Esiste un calendario di dispiegamento della Forza Nazionale che comprende il carnevale (le principali sfilate si terranno il 18 e il 19 febbraio) e i giochi Panamericani che si svolgeranno a luglio a Rio.
Le autorita’ non si trovano tuttavia sempre d’accordo sulle ragioni dell’inasprimento della violenza nella perla turistica dell’America del Sud. Per l’ex segretario di sicurezza, Roberto Precioso, gli atti di vandalismo e gli attacchi alla polizia si devono ad una recrudescenza nelle politiche penitenziarie che hanno colpito i capi detenuti delle varie fazioni, prima di tutte il Comando Vermelho. Ma altri dicono trattarsi di una reazione alla salita ai ‘morros’ (le colline in cui sorgono le principali favelas) delle milizie formate da poliziotti e da ex appartenenti alla Polizia Militare.
I trafficanti che hanno ordinato gli attentati per via cellulare saranno trasferiti dai penitenziari di Rio al presidio federale di Catanduvas, nello stato meridionale del Parana’, un carcere di massima sicurezza.