Per il ministro degli Esteri russo, le organizzazioni regionali per la sicurezza potrebbero contribuire a combattere il flusso delle droghe che arriva dall’Afghanistan.
Del Collective Security Treaty Organization (CSTO) fanno parte Armenia, Bielorussia, Kazackistan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan, mentre del Collective Security Organization (SCO) fanno parte i membri del CSTO (esclusa Armenia e Bielarussia) e la Cina, mentre la Mongolia, l’India, l’Iran, il Pakistan hanno lo status SCO di “osservatori”.
“Affinche’ le azioni antidroghe siano efficaci, non e’ sufficiente aiutare le autorita’ afghane nelle attivita’ per la sicurezza internazionale, quali la lotta al terrorismo e ai traffici illeciti, ma occorre anche promuovere la cooperazione con tutti i Paesi confinanti con l’Afghanistan”, ha dichiarato Sergei Lavrov, dopo avere parlato con il collega afghano Dadfar Spanta.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, l’Afghanistan produce il 90% dell’oppio usato pre produrre l’eroina, e l’introito monetario e’ di circa 4 miliardi di dollari.
Ha aggiunto Lavrov, anche a nome del collega, che i due Paesi potrebbero collaborare con le agenzie Onu, che giocherebbero un ruolo centrale, usando poi la SCO e la CST come organizzazioni antidroga regionali.
Per il ministro Spanta, e’ fondamentale per l’Afghanistan sviluppare relazioni bilaterali con la Russia e con organizzazioni regionali, in particolare con la SCO. I membri del SCO e del CSTO hanno gia’ discusso sulla possibilita’ di dare all’Afghanistan lo status di Paese osservatore. “Gli accordi con la Russia sono stati un nuovo passo nelle relazioni bilaterali e nella cooperazione tra i due Paesi”, ha concluso Spanta.