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Le pagine romane dei quotidiani hanno fatto scialo di titoli e foto intorno a una carambola del 24 gennaio in via Ostiense, tra un’auto con guidatore alticcio (0,8 all’etilometro) e un autobus con conducente poi risultato positivo alla cannabis. Quest’utimo stava tornando al deposito; e dopo aver  speronato  in frenata il seguace di Bacco, il quale aveva improvvisato un’inversione illecita, e anche un’altra vettura innocente, roteando si era fracassato contro un palo rimbalzando poi contro un platano. In tanto sfracello, Deo gratias, danni solo lievi alle persone, ma ingentissimi alle cose pubbliche e private.

Ovviamente non tenteremo di sentenziare sulle rispettive responsabilità; ma ci sembra opportuno  seguire il caso ed eventualmente farci sentire quando verrà giudicato. Infatti è più che certa  la  pericolosità della guida con un’alcolemia di 0,8, a fronte del limite legale di 0,5  che peraltro è già sul filo del rasoio (in Svezia, per esempio, è stato abbassato a 0,2, un quarto del livello nel nostro allegro pilota).

Per contro resta a carico dell’accusa la prova che l’autista del bus (già sospeso)  avesse assunto una quantità consistente di cannabis non molto tempo prima dell’incidente: altrimenti siamo alle solite – la canna che lascia tracce anche per più giorni dall’ultima assunzione, ecc. ; e comunque dubius pro reo – il che non sottrae il soggetto alle grinfie della Fini-Giovanardi, né lo esonera dal concorso di colpa se correva oltre i 50 alla fine del turno. O meglio: se correva verso la scuderia dopo varie ore di snervanti acrobazie nel traffico caotico di Roma, con dovizia di vetture parcheggiate impunemente in doppia e tripla fila; e qualora in movimento, pilotate col cellulare in mano incollato all’orecchio. (Per incidens, l’aumento del rischio di incidenti è lo stesso – circa 4 volte – sia con l’uso manuale del cellulare, illecito, che con il viva voce, perfettamente lecito: insomma il disprezzo per le evidenze scientifiche nelle nostre normative non si limita allo stravolgimento delle gerarchie di rischio tra le varie sostanze lecite e illecite).