C’E’ chi non sa resistere all’alcol, chi fuma una sigaretta dopo l’altra, chi per sentirsi meglio sniffa cocaina. Iinutile dare la colpa solo all’educazione o allo stress: uno dei principali responsabili delle nostre dipendenze è un gene. O meglio, 11 geni, stando a una ricerca americana che ha ristretto il campo delle variazioni responsabili dei nostri “vizi maledetti”.
Alla base dell’inclinazione a dipendere da sostanze come alcol, nicotina e cocaina ci sarebbe dunque (anche) una causa genetica, senza ovviamente dimenticare fattori come ambiente ed esperienze personali che hanno il loro peso nello spingerci verso ogni cattiva abitudine. Dunque queste inclinazioni, proprio come la schizofrenia, sarebbero in parte ereditabili.
La scoperta, che verrà pubblicata sul numero di aprile della rivista Nature Reviews Genetics, è stata condotta in team dalle università della Virginia e e del Michigan. I ricercatori delle due facoltà di medicina hanno studiato i meccanismi della cosiddetta “genetica delle dipendenze” scoprendo che tutti i nostri vizi sono riconducibili a varianti di un numero circoscritto di geni, e che quelli legati alla dipendenza da nicotina si trovano in stretta relazione con la tendenza all’uso di cocaina, eroina e altre sostanze.
“Gli studi finora condotti sui vari tipi di dipendenza – ha spiegato il neuropsichiatra americano Ming Li – hanno dimostrato più volte il legame tra genetica e comportamento additivo. Il nostro lavoro ha cercato di restringere il campo a elementi specifici. Una volta che i ricercatori avranno individuato le esatte variazioni genetiche e i relativi meccanismi molecolari, potremo creare trattamenti più efficaci, addirittura personalizzati, studiati in base al tipo di dipendenza di cui soffre l’individuo”.
A ciascuno il suo, dunque, o meglio a ciascuno la propria cura, creata ad hoc partendo dallo studio di una causa scatenante comune. La ricerca, condotta dal professor Li e dalla psichiatra Margit Burmeister, ha fatto un riassunto di posizioni genomiche precise su 11 cromosomi, dove le dipendenze da alcol, cannabis, cocaina, eroina e nicotina si trovano raggruppate insieme.
“Il confronto tra i picchi di dipendenza di diverse sostanze – continua Li – conferma che le vulnerabilità genetiche alle dipendenze si sovrappongono”. Si parla infatti, tra gli addetti ai lavori, di “genetica dei caratteri complessi”, che è la branca che studia le interrelazioni tra varianti. Il professor Antonio Torroni, ordinario di Genetica presso l’università di Pavia, spiega che gli 11 regimi di cromosomi individuati dimostrano che sono almeno 11 i geni coinvolti nel processo di dipendenza da sostanze. “Ma non dobbiamo pensare che tutti siano ereditabili. C’è la possibilità che i genitori trasmettano al figlio alcune varianti, non tutte. Bisogna comunque stare attenti e tenerne conto”.
Una precisazione importante, che tira in ballo il discorso delle concause esterne. “Una scoperta del genere può anche servire a migliorare le strategie di prevenzione – conclude il genetista – se io so di avere in parte ereditato da mio padre la tendenza a fumare, dovrò fare di tutto per non frequentare ambienti in cui si fuma, insomma cercare di non agevolare, con il mio comportamento, una inclinazione già presente in me. Ma non è detto, viceversa, che chi non ha ereditato questo patrimonio genetico sarà immune ai vizi”.