Quanto accaduto nel Liceo Virgilio, dove alcuni agenti in borghese hanno arrestato un ragazzo per cessione di cannabis durante la ricreazione, è grave per le modalità e poco utile nell’efficacia. Ogni anno si ripetono questi rituali dal sapore totalitario, che negli ultimi tempi hanno assunto una dimensione preoccupante, e malgrado questo il consumo di cannabis fra gli adolescenti continua ad aumentare. Il problema del consumo fra i giovani di sostanze stupefacenti andrebbe affrontato all’interno di un processo educativo di prevenzione che si basi sulla fiducia fra educatore e studenti. Creare un clima di controllo e punizione non può portare che a peggiorare la situazione.
Per ogni ragazzo denunciato ce ne saranno 10 che si nasconderanno ancora di più e finiranno direttamente fra le braccia del mercato nero e del malaffare. La scuola perde così l’occasione per svolgere il proprio ruolo educativo, vitale nel vero senso della parola per i nostri ragazzi. Crediamo che queste modalità non aiutino i ragazzi a capire quali sono i rischi legati al consumo droga ma solo a stare attenti a “non farsi beccare”. L’opposto di un approccio educativo che voglia avere effetti duraturi. Voglio ricordare i numerosi articoli pubblicati sul nostro sito www.fuoriluogo.it ed in particolare l’intervento di Susanna Ronconi del 30 aprile 2014 che mantiene intatta la sua attualità.