L’ex dittatore e trafficante di droga Desi Bouterse è il nuovo presidente del Suriname. In passato aveva già preso il potere due volte con due colpi di stato militari e nel 1999 era stato condannato a undici anni di prigione per traffico di cocaina.
Il parlamento ha approvato la sua nomina con 36 voti su 50, e ora Bouterse potrà governare con una maggioranza di 2/3 dei seggi. Bouterse, 64 anni, è uno dei politici più ricchi e popolari del Suriname ed è riuscito a stipulare accordi con molti parlamentari appartenenti a gruppi rivali prima delle elezioni. Contro di lui è in corso un processo che lo accusa di avere ucciso quindici oppositori politici nel 1982. Accusa che Bouterse ha sempre respinto, sostenendo di essere vittima delle élite del paese: “Guarda Mandela”, ha detto, “ha combattuto per i poveri e l’hanno chiuso in carcere per 27 anni”. Secondo i familiari delle vittime, Bouterse si è fatto eleggere perché in questo modo spera di fermare il processo.
La prima volta che prese il potere con un golpe fu nel 1980. Nel 1987 lasciò il comando del paese a seguito di pressioni internazionali, ma tre anni dopo tornò di nuovo al potere con un altro golpe militare. Nel 1999 fu condannato in absentia da un tribunale dei Paesi Bassi per traffico di cocaina. Il Ministro degli Esteri dei Paesi Bassi, Maxime Verhagen, ha fatto sapere nel paese di cui il Suriname fu colonia “non possiamo ignorare che è stato condannato da un nostro tribunale sarà benvenuto solo per scontare la sua pena”.
Il Suriname è il più piccolo paese dell’America del Sud — ha una superficie di soli 163.000 kmq — ed è molto ricco di oro e bauxite. Ottenne l’indipendenza dai Paesi Bassi nel 1975 e oggi ha un’industria petrolifera in grande espansione. Bouterse ha detto che spera di rafforzare i rapporti con Brasile e Cina. Quest’ultima è già impegnata nella deforestazione e nella costruzione di strade nella foresta pluviale del paese.