Peggio ancora, si dimentica dell’ancor più dannoso mix alcol e droga. Che rappresenta, per la guida e i trasporti, un fattore di rischio e di danno ormai ampiamente conosciuto. Basta guardare la cronaca di questi ultimi mesi: gli incidenti più gravi, spesso si parla di vere e proprie stragi, hanno all’origine l’uso di alcol e di droghe psicoattive. Che fanno male tutte. Da quelle cosiddette leggere a quelle più pesanti. Una cultura ideologica falsamente liberista e dannosamente permissivista per anni ha ingannato tutti affermando che le “droghe leggere fanno meglio di una sigaretta”. Ora sappiamo che la semplice assunzione di cannabis ha degli effetti deleteri quanto e forse più di una sonora sbronza: dopo un’ora si è portati a sopravvalutare le proprie capacità e a sottovalutare situazioni di pericolo; si ha un’alterazione della coordinazione motoria, della percezione del tempo e dell’attenzione. A dosaggi moderati, la percezione più acuta dei contorni, dei colori e della profondità riduce la performance di guida. Ad alti dosaggi provoca allucinazioni, che possono portare, per esempio, a frenare all’improvviso di fronte ad un ostacolo inesistente. Portano insomma a comportamenti schizofrenici, talvolta anche irreversibili come spiegano e dimostrano con precisi test scientifici autorevoli giornali europei come l’Indipendent e Liberation.
Urge il potenziamento del sistema dei controlli sulle strade, anche a San Marino, introducendo il test antidoping. È fondamentale aumentare la percezione delle probabilità di essere colti alla guida dopo aver usato alcool oltre i limiti stabiliti o tutte le sostanze psicotrope, senza dimenticare gli psicofarmaci come ad esempio le benzodiazepine legalmente prescritte, in modo da favorire una maggiore diffusione della cultura dell’autocontrollo.
Ancora: se l’ubriacone provoca un incidente, le pene sono molto severe. Altrettanto deve essere per chi usa droghe. E che non si venga a dire: un bicchierino o uno spinellino possono rovinare un giovane. Il ragazzo che beve o si fa ci pensi due volte prima di mettersi in auto. È un potenziale assassino.
I controlli vanno condotti nell’arco dell’intera giornata e non solo nella fascia oraria mezzanotte-sei del mattino, con l’obiettivo di un controllo trasversale su tutto il territorio e per tutte le classi di età. E’ noto infatti che la droga non è più appannaggio della fascia di età giovanile. Anche se è proprio da questa fascia che bisogna avviare un forte programma di prevenzione. Magari cominciando dal luogo dove si consegue la patente, l’autoscuola. Senza nulla togliere al ruolo che comunque spetta sempre alla famiglia e alle istituzioni.
Infatti, tutti i giovani che appena compiuti i diciotto anni hanno un obbiettivo comune: la patente. In autoscuola si ha quindi la possibilità di raggiungere un grande numero di persone, anche coloro che sono usciti presto dal circuito scolastico. Questo è uno dei motivi per cui l’autoscuola diventa un importante luogo per fare prevenzione in tema di alcol e droghe. Conseguire la patente non vuol solo dire apprendere le norme e le regole del Codice della Strada e imparare a guidare un veicolo, ma anche essere adulti autonomi, vivere e convivere con gli altri”.
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Comunicato Stampa