Una conferma dell’importanza rivoluzionaria di un approcio alle politiche sulle droghe basato sulle evidenze scientifiche arriva dal Canada.
Il governo di Justin Trudeau, dopo aver annunciato la svolta per quel che riguarda la regolamentazione legale della cannabis, ha approvato nel mese di settembre una normativa che permetterà ai medici di base di prescrivere trattamenti a base di eroina per coloro che, tossicodipendenti, non hanno risposto con efficacia alle tradizionali forme terapeutiche. Si tratta di una ulteriore inversione di rotta sulle politiche sulle droghe canadesi, visto che il governo precedente aveva tentato più volte di fermare la sperimentazione di Vancouver.
In questo modo Crosstown, il centro di Vancouver che dal 2005 finanziato dal governo della British Columbia sta sperimentando i trattamenti con eroina, potrà espandere i proprii programmi, che ricalcano analoghi servizi presenti orami da molti anni in Europa. Attualmente il centro sta fornendo diacetylmorphine a 52 tossicodipendenti. Ora qualsiasi medico in Canada potrà richiedere l’accesso alla diacetilmorfina, nell’ambito di un programma speciale di accesso.
Si tratta anche di una risposta indiretta alla crisi da consumo di eroina che sta colpendo gli Stati Uniti, i quali infatti guardano con attenzione alla sperimentazione canadese. L’approccio di Vancouver ha raccolto crescente attenzione negli USA, tanto che Scott MacDonald, medico della clinica canadese, è stato audito in giugno davanti a una commissione del Senato a Capitol Hill.