Emmanuel Bonsu è stato operato, con esito positivo, nel tardo pomeriggio dall’equipe chirurgica del reparto maxillo-facciale del Maggiore. Proprio nelle ore dell’operazione si sono moltiplicate le testimonianze di chi, lunedì sera, era al parco Ex Eridania e ha assistito, parzialmente o totalmente, alla scena del fermo. Una baby sitter, una signora che frequenta il parco con il cane e una campionessa di basket. Due delle tre donne sono state ascoltate nella mattinata dalla Procura della Repubblica, che sta cercando la verità mettendo a confronto due versioni diametralmente opposte. Quella dei vigili urbani, che parlano di una caduta accidentale durante il fermo e negano di avere scritto sulla busta “Emanuel negro”; e quella dello studente che dice di essere stato picchiato e insultato con epiteti razzisti. Il sindaco Pietro Vignali, invitato dalla trasmissione Chi l’ha visto a intervenire dopo la messa in onda delle testimonianze, non ha chiamato.
La giocatrice di basket: “Lo malmenavano almeno in tre”
“Portavo a passeggio il mio cane quando nel parco ho notato una certa confusione. Allarmata e incuriosita ho guardato: prima ho assistito a un arresto e poi ho visto un ragazzo nero, Emmanuel, a terra. Urlava, spaventato. Intorno a lui c’erano almeno 3 persone (solo poi ho capito essere agenti in borghese) che lo malmenavano. Una di loro aveva anche una pistola”. E’ quanto dichiara a panorama.it Francesca Zara, campionessa di basket della Lavezzini Parma.
La giocatrice ha poi telefonato a Chi l’ha visto precisando: “Non è scivolato, lo hanno messo a terra”. E alla domanda se i vigili lo avessero picchiato, ha risposto: “Qualche calcio glielo hanno dato”. Poi ha spiegato di avere capito che si trattava di un’operazione di polizia solo quando sono spuntate le manette e il ragazzo era già a terra.
La baby sitter: “Non ha colpito gli agenti, cercava solo di difendersi”
Una baby sitter che frequenta spesso il parco, intervistata da Radio Milano e da Chi l’ha visto, ha raccontato di avere assistito al pestaggio: ”Ho sentito urlare. C’era quel ragazzo per terra, con quattro uomini e una donna che lo tenevano per non farlo muovere. Uno di quel gruppo gli ha dato un calcio nel fianco, e lui ha urlato. La scena era molto forte, e io ero scossa. Ho visto poi che lo portavano via, e uno degli uomini saliva sulla sua bicicletta. Il ragazzo ha urlato: Perchè mi portate via la bicicletta? E uno del gruppo gli ha dato un altro pugno nel fianco e gli ha detto: Stai zitto”. La donna ha anche detto di avere visto circa 15-20 persone che hanno assistito alla scena.
Una signora: “Ho visto degli uomini che lo rincorrevano”
“Ero con un’amica sulla panchina che chiacchierava. Non avevamo mai visto quel ragazzo in questo parco – ha detto una signora alle telecamere di Chi l’ha visto – e l’abbiamo solo visto correre. Gli agenti erano tutti in borghese e quattro erano uomini, su due panchine. Non ci hanno detto nulla, si sono seduti lì e guardavano intorno e poi si sono scambiati un’occhiata. Uno è partito verso il fondo del parco, poi c’è andato anche il secondo. Gli altri sono stati fermi sulla panchina a parlare e nel giro di un minuto sono partiti a correre dietro a un ragazzo con una felpa azzurra. Noi li abbiamo visti correre dietro a questo ragazzo. L’hanno atterrato e si vedeva che davano dei calci, l’hanno buttato a terra ancora e poi non abbiamo più visto nulla”. La donna ha anche detto di non avere sentito urla perchè era troppo lontana.
Il cliente dello spacciatore sarà ascoltato nei prossimi giorni
Un quarto testimone, un parmigiano fermato per un controllo nell’operazione antidroga al parco (un cliente dello spacciatore di hashish arrestato), potrebbe essere ascoltato domani. Il ragazzo, segnalato come consumatore abituale di droghe leggere, potrebbe aver visto qualcosa del fermo di Bonsu e delle percosse denunciate.
Emmanuel operato oggi
Dieci giorni di prognosi per una “contusione in zona periorbitale sinistra” è la diagnosi del medico legale incaricato dalla Pm Roberta Licci di valutare le lesioni subite dal ghanese, oggi operato al ‘Maggiore’ per un aggravamento. Il medico del pronto soccorso, subito dopo il fatto, aveva fatto una prognosi di due giorni. L’operazione di Emmanuel, che in un primo momento era stata prevista per la mattinata di martedì, è stata anticipata al tardo pomeriggio di oggi. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha precisato che l’intervento è durato poco più di un’ora e ha avuto esito positivo. Il ragazzo rimarrà ricoverato qualche giorno, per permettere una valutazione del decorso post-operatorio.
Confronto fotografico per il riconoscimento degli agenti
Il giovane sarà ascoltato in Procura (Il punto sulle indagini) dopo le sue dimissioni dall’ospedale. Se Bonsu dovesse riconoscere i suoi presunti aggressori dalle foto messe a disposizione dagli inquirenti, uno o più agenti di polizia municipale finirebbero nel registro degli indagati. Inutile, per chiarire la dinamica del fatto, l’acquisizione dei filmati registrati dal circuito di videosorveglianza del parco. Nessuna telecamera inquadrava la scena del fermo. Non è stato ancora ultimato l’esame sui tabulati telefonici e sui cellulari del ghanese e dello spacciatore magrebino arrestato. Allo stato attuale è impossibile dire se tra i due c’è stato qualche contatto. Il ragazzo non si ricorda alcuna telefonata particolare nei minuti prima del fermo, ma il suo legale, Giandomenico Piparo, fa notare come il ragazzo non abbia l’orologio e, quindi, ipotizza che possa avere estratto il telefono cellulare proprio per controllare l’ora. Il che spiegherebbe perchè i vigili urbani sostengano di averlo visto parlare al telefono.