“Diritti fortemente compromessi dalla continua incapacità politica, non solo di affrontare, ma anche solo di adeguarsi agli standard europei sulla canapa.” E ancora: “è necessario un chiarimento in materia per salvare il settore industriale relativo a tutti gli utilizzi della pianta nella sua interezza nel mondo delle aromatiche, erboristiche e da profumeria. La politica oggi ha bisogno di un segnale importante, di vedere che siamo presenti e vigili sul futuro della nostra filiera.”
Così le associazioni dei produttori italiani di cannabis industriale, Canapa Sativa Italia, Federcanapa, Resilienza Italia e Sardinia Cannabis hanno lanciato la campagna di crowdfunding per sostenere il ricorso al TAR contro il decreto interministeriale sulle piante officinali, pubblicato in Gazzetta la scorsa primavera che rischia di limitare, se non affossare, le potenzialità dell’intera filiera della canapa industriale italiana.
Il nuovo decreto officinali non include infatti tutti gli altri usi già previsti dalla L.242/2016 e in particolare la possibilità di realizzare derivati dalla pianta nella sua interezza, foglie e infiorescenze comprese, come previsto dalle normative di settore, italiane e comunitarie. “Nell’ottica della competitività delle aziende sul mercato europeo – scrivono le associazioni – ci sembra assurdo, si rischia che le varietà previste e ammesse dalla normativa europea (e dalla L.242/2016), selezionate e certificate, vengano per errore sottoposte alla stessa normativa prevista per gli stupefacenti dalle quali sono naturalmente distinte per la loro non offensività e non pericolosità.“
Le associazioni hanno affidato l’incarico di promuovere ricorso al Tar Lazio all’avv. Botto dello studio Legance e all’avv. Bulleri con l’obiettivo di ottenere la sospensiva del comma 4 dell’art 1 del decreto, senza coinvolgere nel ricorso in alcun modo le altre norme sulle piante officinali e le destinazioni farmaceutiche. Un primo passo avanti è stato fatto durante la prima udienza lo scorso settembre il Tribunale amministrativo ha emesso un’ordinanza nei confronti dei Ministeri per la produzione della documentazione scientifica su cui hanno fondato la propria istruttoria per l’adozione del Decreto. La prossima udienza è prevista il 25 gennaio prossimo.
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