Tempo di lettura: 3 minuti

Operatori sociali: gente che si occupa di anziani, di handicap, di droghe, di problemi che riguardano i giovani, di psichiatria, di immigrati, di povertà, e di tante altre cose di cui, di norma, sono piene le nostre città. Problemi che sono il campo di impegno delle donne e degli uomini dei servizi pubblici, della cooperazione, del volontariato. Problemi e fenomeni che, a leggere la cronaca politica, appaiono sempre più residuali, poco interessanti, a volte fastidiosi, che assorbono troppe risorse.   Sembra trascorso un secolo da quando il sociale, e il terzo settore, venivano tematizzati  come  ambiti  interessanti dello sviluppo civile e dell’occupazione di questo paese: ne sono testimonianza i  volumi e i tanti articoli redatti sulle pagine economiche da parte di economisti di primo piano. Sembra passata un’era geologica da quando venivano varate leggi come la n. 328  del 2000, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali,  che aveva evidenziato il ruolo del terzo settore nella programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Oggi, Le scelte di politica economica e di bilancio realizzate ed annunciate dal governo nazionale, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, nei rispettivi “Documenti triennali di Programmazione Finanziaria”, sembrano portare ad una progressiva riduzione delle risorse destinate alle politiche sociali, con un progressiva corrispondente riduzione  dei servizi e delle opportunità riguardanti l’inclusione sociale e la tutela delle fasce deboli di cittadinanza. A ciò si deve aggiungere il relativo silenzio ed il basso profilo assunto dall’amministrazione capitolina attorno alla relazione tra la manovra economica, i tagli ai Comuni, la ridefinizione degli assetti urbani ed amministrativi collegabili alla reale definizione delle risorse per Roma Capitale e la costruzione e la realizzazione del Nuovo piano Regolatore Sociale.
 Non si tratta solo di risorse economiche: la Federazione Lazio del Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, la più ampia rete nazionale che associa gruppi di lavoro sociale e di volontariato),  è fortemente preoccupata dello stile delle relazioni che il Campidoglio sembra voler imporre al mondo del terzo settore e del lavoro sociale. In questi ultimi due anni, per esempio nei rapporti con l’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze, gli Enti gestori hanno avuto la sensazione di non essere trattati come soggetti  titolari di autonomia operativa, nel rispetto dei ruoli definiti dalla normativa vigente, ed in particolare dalla citata legge 328/2000; ma piuttosto come meri esecutori di quanto deciso, in modo centralistico, dall’ACT. Siamo preoccupati dello stato dei  processi di partecipazione e di concertazione messi in campo dal Comune di Roma e riteniamo utile ribadire che il panorama ideale nel quale dovrebbero muoversi le moderne politiche sociali è quello definito dal concetto di sussidiarietà, art. 118 della Costituzione, nel quale si sottolinea come il perseguimento dell’interesse generale non è di esclusiva competenza delle istituzioni pubbliche, ma riguarda l’azione dei cittadini.
Per un pride del sociale, per un percorso di dignità e cittadinanza. Il CNCA deI Lazio intende rimettere al centro della discussione pubblica il sociale, le persone e la funzione, i principi, il ruolo di coloro che in questi anni, tra le tante difficoltà, hanno reso possibile un welfare territoriale, sempre in carenza di risorse e di attenzione da parte della politica. Non intendiamo arrenderci all’idea che il nostro welfare si trasformi in assistenza, magari gestito da fondazioni. Intendiamo, al contrario, restituire dignità e ruolo politico e sociale alla cooperazione, all’associazionismo e al volontariato che incarnano, a nostro avviso, gli ideali di uguaglianza e cittadinanza contenuti nella Carta costituzionale.
Per questo proponiamo un’assemblea a Roma rivolta a tutti gli operatori e alle loro organizzazioni, come primo momento di un percorso di mobilitazione aperto al contributo di tutti. L’appuntamento è per il 17 novembre, dalle 9,30 alle 13,00 in via Marsala 42, Roma.