Giovanni Serpelloni come novello Fregoli ha pensato bene di trasformarsi da alfiere del proibizionismo a difensore della astinenza per non essere complici della mafia.
Intimare ai giovani di non acquistare droghe perchè finanzierebbero la mafia è un argomento risibile o meglio un turpe sofisma. Chi ha stabilito che alcune sostanze sono illegali e quindi strumento del mercato nero? Usare questo anatema quando il fallimento della guerra alla droga è all’ordine del giorno nel dibattito internazionale proprio per le sue conseguenze sulla democrazia è l’ennesimo segno di provincialismo.
Che alcuni sindaci anche del centrosinistra siano caduti nella trappola dello slogan demagogico e non abbiano compreso la strumentalità di chi è responsabile della persecuzione di massa di centinaia di migliaia di giovani e della incarcerazione di decine di migliaia di consumatori ogni anno che riempiono le galere è la dimostrazione della autodistruzione della politica.
Al procuratore antimafia Pietro Grasso che si è accodato a questa vile campagna possiamo solo dire che proviamo una profonda tristezza per la sua bolsa retorica che propone una antimafia da operetta!
l’Iconoclasta