E’ stato approvato la scorsa settimana da Camera e Senato USA la legge omnibus sulla spesa federale che contiene il famoso emendamento Rohrabacher-Blumenauer. Questo è stato sinora, e continuerà ad esserlo per il 2018, il baluardo contro ogni interferenza del Governo federale sugli stati che hanno legalizzato la cannabis a fini terapeutici.
Il testo afferma esplicitamente che i fondi federali non possono essere utilizzati per impedire agli stati di “attuare le proprie leggi statali che autorizzano l’uso, la distribuzione, il possesso o la coltivazione di marijuana medica”. L’emendamento è in vigore dal 2014, come parte integrante del provvedimento sulle spese annuali. Poiché la disposizione è stata inizialmente approvata come emendamento di bilancio, deve essere esplicitamente autorizzata dal Congresso come parte di una risoluzione permanente o di una nuova legge di stanziamento fondi per l’anno fiscale in corso modo da mantenerla in vigore.
Si tratta di un piccolo colpo all’agenda anti-marijuana del procuratore generale Jeff Sessions, che come abbiamo ampiamente riportato, ha invece ritirato il “Memorandum Cole” che proteggeva gli Stati che hanno legalizzato l’uso ricreativo della cannabis. NORML in particolare ha lavorato facendo pressione con i deputati e senatori americani perchè la norma fosse riproposta. Oltre 10.000 aderenti di NORML hanno contattato i loro rappresentanti federali per esortarli a mantenere questa protezione.
Il rappresentante Earl Blumenauer, co-presidente del Congressional Cannabis Caucus, ha dichiarato: “Mentre sono contento che le nostre protezioni per la marijuana medica siano incluse, non c’è nulla da festeggiare visto che il Congresso ha mantenuto lo status quo. Queste protezioni sono state approvate nel 2014. La questione dovrebbe essere risolta una volta per tutte. Sondaggio dopo sondaggio si mostra che la maggioranza degli americani, di ogni partito, è fortemente favorevole al diritto di usare marijuana medica”. Ha continuato “invece, il procuratore generale Jeff Sessions sta raddoppiando la fallita guerra alla droga e la leadership repubblicana al Congresso, guidata dal presidente Pete Sessions, sta facendo ostruzionismo. Stanno ignorando la volontà del popolo americano bloccando le protezioni per le leggi statali sull’uso anche ricreativo per gli adulti e l’accesso alle banche per l’industria della cannabis. Hanno perfino rifiutato ai nostri veterani l’accesso a medicine salvavita.”
L’ultimo riferimento di Blumenauer è alla norma che è stata rimossa dalla versione del disegno di legge del Senato sull’accesso ai veterani. Originariamente approvata l’anno scorso nella commissione per gli stanziamenti del Senato con un voto di 24-7, la leadership del Congresso in mano repubblicana ha ritenuto prudente negare ai veterani americani la possibilità di partecipare a programmi di marijuana medica.
Un recente sondaggio condotto da Fabrizio, Lee and Associates ha sottolineato come i prossimi candidati alle elezioni di medio termine dovrebbero abbracciare la causa della cannabis terapeutica, visto il grandissimo consenso nel paese. Ben il 77% di coloro che sono intenzionati a votare nel 2018 hanno un’opinione favorevole rispetto alla marijuana medica (MMJ). Il 74% negli stati chivai per il Senato e il 76% nei collegi contendibili della Camera. Anche guardando le tendenze politiche, oltre due terzi degli elettori repubblicani è favorevole (68%), mentre la percentuale sale all’81% fra gli indipendenti e all’84% fra i democratici. Solo il 15% dei votanti non è favorelvoe all’uso medico della cannabis.
[Fonte NORML]