Dal nostro corrispondente dagli USA – Il consiglio comunale di Albuquerque (New Mexico) ha approvato lunedì sera 2 aprile una risoluzione per la depenalizzazione della marijuana nel distretto locale. Albuquerque è il maggior centro industriale-commerciale dello Stato, con oltre mezzo milione di abitanti, mentre Santa Fe ne è la capitale. La norma consente alla polizia di optare per una semplice multa di 25 dollari per chi possiede fino a un’oncia (quasi 30 grammi) di cannabis e annessi parafernalia senza effetti sulla fedina penale, come invece accadeva finora in quanto reato semi-grave (misdemeanor), con arresto e fino a 15 giorni di carcere e 50 dollari di multa.
L’ordinanza è passata con 5 voti (tutti democratici) contro 4 (tre repubblicani più una democratica), e si prevede verrà ufficializzata a breve dal neo-sindaco democratico Tim Keller, diversamente dal suo precedessore repubblicano Richard Berry che aveva posto il veto a un’analoga norma approvata nel 2015. Norma che comunque vanta il forte sostegno popolare, confermato da molti interventi degli stessi cittadini presenti in aula a favore del sì, con un solo intervento di tono contrario. D’altronde la cannabis medica qui è legale fin dal 2007 e già nel 1978 il New Mexico aveva approvato come primo Stato USA una legislazione che ne riconosceva i meriti terapeutici. Oggi esistono decine di dispensari in tutto il territorio, con ampi strati di popolazione che toccano con mano gli effetti positivi della pianta e la sostanziale innocuità dell’uso personale ricreativo.
Fra gli altri, Emily Kaltenbach della Drug Policy Alliance ha spiegato che la normativa «allineerà Albuquerque con quegli americani, un terzo della popolazione nazionale, che già vivono in zone dove vigono varie forme di decriminalizzazione». Il presidente della Albuquerque Police Officers Association ha aggiunto che in generale gli agenti non più procedono all’arresto per piccole dosi di marijuana, pur potendo sempre applicare le più restrittive le norme statali in casi particolari. Da tempo infatti questa è una bassa priorità per le forze dell’ordine, in uno Stato dove il problema primario rimane l’immigrazione illegale (pur se in misura minore di Stati limitrofi più prosperosi come Texas, Arizona, California).
Al di là dei limitati cambiamenti pratici in loco, la decisione si pone come ulteriore colpo all’agenda anti-marijuana del procuratore generale Jeff Sessions, che anzi va sempre più rivelandosi un vero e proprio boomerang, e conferma la strategia politica generale che vede l’approvazione di analoghe misure nei singoli Stati e distretti, come accaduto recentemente nel parlamento del Vermont (a maggioranza democratica), con il conseguente beneplacito del Governatore Repubblicano Phil Scott. Grazie anche ai vari referendum locali degli ultimi anni, sono ora nove (più il Distretto della capitale Washington) gli Stati USA a regolamentare legalmente l’uso non medico della cannabis. Un trend in rapida ascesa, rafforzato anche dal recente disegno di legge denominato MarijuanaJustice Act presentato dai Democratici al Congresso e dalle mille iniziative sul campo che cittadini, attivisti e associazioni continuano a portare avanti.
Aggiornamento 13 aprile 2018
Ieri il Sindaco di Albuquerque Tim Keller ha firmato l’ordinanza che rimuove le sanzioni penali per il possesso di marijuana e derivati dall’ordinamento comunale.