A poco più di 3 anni dalle prime legalizzazioni (Colorado e Stato di Washington) l’industria della marijuana negli Stati Uniti sta cominciando a divenire una realtà misurabile anche dal punto di vista economico.
Lo ha fatto il nuovo rapporto di Marijuana Business Daily il Marijuana Business Factbook 2017 (di cui trovate in fondo questo articolo il sommario scaricabile) che stima in una forbice tra 165.000 e 230.000 i lavoratori (ful e part time) impiegati nella nascente industria della cannabis legale nordamericana. Il paragone con i 169.000 massaggiatori, 185.000 panettieri e 201.000 igienisti dentali americani rende l’idea di come la marijuana e il suo comparto economico possano essere anche un interessante volano per l’economia, oltre che una scelta intelligente per la politica sulle droghe. A breve si prevede che gli occupati raggiungano e superino anche i 297.000 farmacisti USA.
Nel corso del 2016 le vendite complessive di marijuana (sia medica che ricreativa) hanno superato quelle di Viagra and Cialis, ed addirittura quelle dei famosi biscotti delle giovani scout. La stima della domanda totale di cannabis negli Stati Uniti arriva oggi, includendo il mercato illegale, a una cifra oscillante fra i 45 e i 50 miliardi di dollari.
Un business, quello legale, che cresce a vista d’occhio e che promette di essere uno dei più performanti dei prossimi anni, soprattutto in vista dell’avvio della legalizzazione dell’uso ludico in California, Maine e Massachusetts il prossimo anno. Già dal 1 luglio di quest’anno il Nevada ha reso legale le vendite di marijuana anche per uso ludico, e così il mercato ricreativo USA punta nel 2017 a sfiorare i 3 miliardi di dollari (la stima è di 2,6-2,8 miliardi) contro gli 1,8 miliardi dello scorso anno. Una crescita del 55%, del solo mercato ricreazionale, che viene confermata nelle previsioni anche del prossimo anno: gli analisti prevedono che nel 2021 il mercato della cannabis legale incrementi del 300% rispetto al 2016 e possa valere fra gli 11,9 e i 17,1 miliardi di dollari. Vendite divise in 7,1-10,3 miliardi dovuti alla marijuana per uso ricreativo ed il resto dalle vendite di quella ad uso medico, che in un quinquennio comunque raddoppierebbe.
Secondo il rapporto nel 2021 l’industria complessiva legata alla cannabis legale varrebbe fra i 47,6 e i 68,4 miliardi di dollari. Per ogni dollaro speso da un consumatore o malato nei dispensari, per il moltiplicatore applicato dagli analisti, altri 3 rappresenterebbero i benefici economici diffusi nelle città e negli stati a causa della regolamentazione del mercato e alla sua emersione.
Nel frattempo il Washington State Liquor and Cannabis Board ha diffuso i dati sulle tasse riscosse nell’anno fiscale 2017 (che va dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017) che hanno raggiunto quest’anno 304,968,332 milioni di dollari su un volume globale di vendite che ha superato 1,32 miliardi di dollari. Quasi il doppio rispetto al 2016, quando le vendite globali di cannabis legale si erano fermate a 786 milioni di dollari e le tasse raccolte erano arrivate a 185 milioni.
Dati e previsioni che arrivano copiosi dagli Stati Uniti confermano quindi che la legalizzazione della cannabis, oltre a avere conseguenze positive sulle politiche sulle droghe, è una scelta economicamente interessante. In Italia, il mercato della cannabis legale potrebbe valere, secondo stime prudenziali dell’economista Marco Rossi inserite nel Libro Bianco sulle droghe 2017 da poco presentato, circa 4 miliardi di euro. Criminale non pensarci su.
Fonti:
Washington State Garners Over $300 Million in Taxes from Marijuana Sales in FY 2017