Ho trascorso quasi 15 anni nell’ufficio presidenziale in quanto esperto della lotta nazionale alle droghe. Undici di questi anni li ho trascorsi nell’Ufficio nazionale per la politica sulle droghe (ONDCP), lavorando sul budget, sulle strategie e verificandone l’efficacia. Ho lasciato il Governo nel 2000, ma continuo a lavorare nel settore, sia a livello nazionale che internazionale.
Nell’ultimo rapporto dell’Office of National Drug Control Policy sulle strategie nazionali per il 2008, si legge che il Paese ha raggiunto un punto importante nella lotta alle droghe. In realta’, abbiamo ragione di credere che ci sia stato solo un “significativo cambiamento”. Le dichiarazioni dell’ONDCP si basano sul calo del consumo delle droghe tra i giovani, ma non tengono conto di quello degli adulti, del numero di tossicodipendenti, della difficolta’ ad accedere ai programmi di disintossicazione, e della nascita di nuove sostanze, come le metanfetamine e il consumo errato dei medicinali prescritti.
Se la politica contro le droghe fosse realmente un successo, la prossima amministrazione, che sia democratica o repubblicana, dovrebbe fare diventare l’ONDCP la guida nazionale contro gli stupefacenti.
Negli anni ’80, gli Stati Uniti si sono concentrati nella riduzione dell’offerta, soprattutto per rispondere all’epidemia della diffusione di cocaina, e ritenendo che l’interdizione all’entrata delle droghe in alcune aree del Paese fosse la politica migliore per dimezzare la diffusione degli stupefacenti, ma negli anni ’90 abbiamo capito che queste politiche non diminuiscono il consumo, e soprattutto sono costose.
Per questo, negli anni seguenti, ci siamo occupati alla riduzione della domanda.
All’inizio del millennio, sorprendentemente, si e’ tornati all’idea dell’interdizione. La cosa che piu’ sorprende e’ che ci siamo concentrati su queste strategie quando la maggioranza degli stupefacenti e’ prodotta all’interno del nostro Paese.
Il lavoro centrale dell’ONDCP, e quello che si ritiene essere il punto centrale del dibattito politico, e’ di determinare la migliore combinazione dei cinque ingredienti centrali della politica sulle droghe: prevenzione, cure, azioni di polizia locale, programmi internazionali, e impedimento all’ingresso delle droghe nel Paese.
Anche se l’ONDCP e’ stato creato dal Congresso per creare una politica efficace sulle droghe, ha fallito. Negli anni ’90, lo ONDCP creo’ un metodo per valutare l’efficacia della sua politica: consumo, disponibilita’ e conseguenze. Nel nuovo millennio quel metodo non e’ stato utilizzato, e la politica brancola nel buio. Ossia questa politica non ha portato ad avere dati attendibili. Lo ONDCP ha fallito.
Il primo passo per la nuova Amministrane dovra’ essere quella di riorganizzarlo, per farlo diventare la nave ammiraglia che permetta al Congresso, agli americani, e allo stesso ONDCP di avere i risultati dell’efficacia della politica. Per stare al comando, l’Agenzia deve fare diventare una priorita’ la raccolta dei dati e la ricerca.
Inoltre, dovrebbe essere stabilito in modo chiaro il budget. La verifica federale al budget rivela che dall’anno fiscale 2002 l’attenzione e’ stata concentrata sull’offerta dei programmi di disintossicazione invece che che sulla domanda. Le risorse per i programmi di riduzione dell’offerta sono aumentati di circa il 57% nel periodo 2002/2009, mentre i fondi per la riduzione della domanda, (per esempio centri di disintossicazione) sono aumentati solo del 2,7%, mentre il taglio e’ stato del 25%.
Queste decisioni sul budget va contro a quelle che sono i risultati delle ricerche, secondo i quali ridurre la domanda (attraverso la disintossicazione e la prevenzione) e’ il modo piu’ certo per risolvere il problema droghe.
La nuova Amministrazione presidenziale dovrebbe rinforzare lo ONDCP rendendolo leader tra le organizzazioni del settore. Potrebbe tornare alle origini, diventando leader di una politica piu’ efficace. Attualmente, e’ una struttura datata che riflette la guerra alla cocaina degli anni ’80, strategia che pero’ dovrebbe essere abbandonata per una politica che si occupi delle varieta’ di stupefacenti ora in commercio.
La nuova Amministrazione avra’ una opportunita’ di ridefinire la politica nazionale sulle droghe. Lo ONDCP dovrebbe sviluppare una strategia basata sulle ricerche e sui risultati. Il budget dovrebbe finanziare i programmi piu’ efficaci. Dipendera’ dal nuovo presidente, che sia Democratico o Repubblicano, fare coincidere i bisogni della nazione con gli obiettivi dell’ONDCP.