Nel mese di aprile, il mondo si riunirà presso la sede delle Nazioni Unite a New York per discutere il futuro delle politiche internazionali sulle droghe. Sarà la prima volta che la riforma delle politiche sulle droghe sarà discussa a un livello così alto.
L’attuale sistema di controllo della droga promosso delle Nazioni Unite tramite le sue convenzioni internazionali sta per giungere ad un esame senza precedenti sulla sua mancata realizzazione del promesso “mondo senza droga”, e per quelle che l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) descrive come “conseguenze non intenzionali“. E ‘inaccettabile che, nonostante il riconoscimento di questi impatti negativi, l’UNODC non li includa nel suo annuale World Drug Report, e che né l’ONU né i suoi Stati membri abbiano saputo valutare se l’impatto di queste cosiddette “conseguenze non intenzionali” superino le “conseguenze previste”.
La seconda edizione dell’Alternative World Drug Report colma questa lacuna, dettagliando l’intera gamma di impatti negativi causati dalla guerra alla droga. Il Rapporto dimostra che l’attuale approccio crea un reato, danneggia la salute, e fatalmente mina tutte i “tre pilastri” su cui poggia il lavoro delle Nazioni Unite, ovvero pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani.
Il chiaro fallimento del sistema attuale ha fatto sì che gli approcci alternativi di politica della droga alternativi sono una realtà in crescita. Questo rapporto analizza quindi una ormai vasta gamma di opzioni di riforma, tra cui depenalizzazione e regolamentazione legale, che potrebbero fornire risultati migliori rispetto alle politiche attuali.
L’asse del consenso globale al proibizionismo si è ormai rotto, e non può più essere ricomposto. Questo Rapporto alternativo ha lo scopo di aiutare i responsabili politici a capire cosa fare adesso.