Torino, 24 settembre 2009
Il primo dicembre 2009 Torino ospiterà la Conferenza delle Regioni sulle tossicodipendenze, in un momento di particolare difficoltà e sofferenza per l’intero sistema dei servizi pubblici e del privato sociale, di drammatica crisi del circuito penitenziario – affollato come non mai prima, per oltre un terzo a causa della vigente normativa in materia di droghe, di blocco a livello nazionale di una pur necessaria innovazione negli approcci e nelle pratiche, e, non ultima, di reiterato conflitto tra Stato e Amministrazioni locali, come testimoniano anche i ricorsi presentati da alcune Regioni contro quella parte della legge Fini Giovanardi che di fatto mira a un nuovo centralismo e all’esproprio delle loro competenze.
In questo quadro, a fronte di nuove sfide professionali, di sistema, di innovazione portate dai continui cambiamenti della scena e dei consumi di sostanze, il Governo ha riproposto un approccio ideologico, fortemente sbilanciato verso la punizione e la penalizzazione, sottratto ad ogni verifica scientifica e pragmatica: la Conferenza nazionale tenutasi a Trieste lo scorso marzo ne è testimonianza lampante. In una sede designata dal legislatore a monitoraggio, valutazione e ridefinizione di politiche adeguate, con il concorso di tutte le voci e le componenti del settore, si è assistito all’esclusione di una verifica approfondita proprio dell’impianto legislativo, nonché all’espulsione per ragioni meramente ideologiche di fondamentali campi di intervento, quali la riduzione del danno – pur se implementata su tutto il territorio nazionale con centinaia di servizi – nonché alla totale mancanza di qualsiasi reale percorso partecipativo e plurale di chi sulle dipendenze lavora, studia, interviene. Molte Regioni hanno manifestato il proprio disagio e disaccordo, non avendo paradossalmente avuto in quella sede una voce e un ruolo adeguati alle competenze e titolarità di cui sono portatrici.
La Conferenza delle Regioni di Torino può essere l’occasione per recuperare questo deficit partecipativo, scientifico e politico. Un’occasione cui il mondo degli operatori, dei servizi, delle associazioni attive in questo campo guarda come alla possibilità di un reale scambio e di un lavoro davvero condiviso.
Per queste ragioni e con queste aspettative, chiediamo che la Conferenza di Torino dia un segnale concreto insieme di pluralismo, partecipazione, scientificità e agibilità politica. In particolare chiediamo che:
- nonostante i tempi stretti, vengano approntati appuntamenti tematici propedeutici aperti a tutte le realtà del settore;
- la Conferenza sia aperta e allargata a tutti i soggetti attivi nel campo, inclusi gruppi di consumatori
- la sede della Conferenza ospiti almeno un momento di confronto sugli esiti della normativa vigente;
- il “quarto pilastro” delle politiche sulle dipendenze, la riduzione del danno, sia con pari dignità oggetto di confronto, verifica e rilancio;
- la Conferenza consenta una agibilità politica, anche con spazi per incontri satellite, presentazione di studi e ricerche, stand per la distribuzione di materiali informativi e scientifici
Sono queste richieste condivise da molta parte del mondo professionale e associativo, cui più volte, in passato, le Regioni hanno risposto con disponibilità ed interesse, diventando interlocutore prezioso e garanzia di pluralità.
Augurandoci che Torino 2009 possa essere una nuova occasione, restiamo in attesa di un vostro riscontro.
Cordialmente.
Susanna Ronconi
Presidente Associazione Forum Droghe
La lettera è stata inviata a:
Assessore Giovanni Bissoni e Dr.ssa Mila Ferri, Regione Emilia Romagna; Assessore Enrico Rossi e Dr. Arcangelo Alfano, Regione Toscana; Assessore Damiano Stufara e Dr.ssa Angela Bravi, Regione Umbria; Assessore Eleonora Artesio e Dr.Gaetano Manna, Regione Piemonte.
E per conoscenza a:
Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna; Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana; Maria Rita Lorenzetti, Presidente della Regione Umbria; Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte