E’ stato divulgato oggi dalla campagna Count the Cost il briefing paper intitolato “The War on Drugs: Undermining peace and security” che fa il punto a poche settimana dall’appuntamento di UNGASS 2016, sui danni collaterali della guerra alla droga sui paesi aderenti all’ONU.
Introduzione di “The War on Drugs: Undermining peace and security”
La War on drugs è stata combattuta per 50 anni, senza che questa abbia in alcun modo inficiato il trend a lungo termine di aumento della produzione, del traffico e del consumo di droga nel mondo. Ma al di là di questo fallimento rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi dichiarati, la war on drugs ha anche prodotto una serie di costi gravissimi. Molti di questi costi sono stati identificati dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) – l’agenzia delle Nazioni Unite che sovrintende il sistema di controllo e ne è responsabile – e sono descritti come le “conseguenze non intenzionali” della war on drugs. Essi possono essere stati non voluti, ma dopo più di 50 anni, non possono più essere visti come imprevisti. Questi costi sono ovviamente distinti da quelli relativi al consumo di droga, che derivano dalla scelta dell’aapproccio punitivo sui consumatori.
Questo briefing paper esamina come le Nazioni Unite mirino a promuovere la sicurezza degli Stati membri attraverso l’attuazione di un sistema di controllo della droga che tratta l’uso di alcuni sostanze come ‘minaccia all’esistenza’ stessa della società. Il documento dimostrerà tuttavia che questo approccio sta fatalmente minando la pace e la sicurezza internazionale.
Vi è naturale sovrapposizione con altre aree di analisi del progetto Count the Cost, tra le quali: lo sviluppo, i diritti umani, la salute, la criminalità e l’economia. Per consultare la serie completa di briefing paper tematici e l’Alternative World Drug Report, andate sul sito www.countthecosts.org.