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“Ovunque tu vada, noi siamo al tuo fianco. Marijuana o hashish, qualunque sia la tua droga preferita, la nostra guida ti aiuterà a trovarla buona e a prezzi stracciati”.

E’ lo spot di WeBeHigh.com, la wikipedia delle droghe leggere.

La nascita di questo sito internet americano è uno degli effetti collaterali del web 2.0. Il principio su cui si basa, infatti, è quello della condivisione delle informazioni. Del resto, solo con il contributo di centinaia di persone poteva svilupparsi un database da 5 continenti, 148 paesi e oltre mille città. Ognuna corredata da informazioni dettagliatissime su come e dove trovare la droga e a chi rivolgersi.

Ma non solo. I più smaliziati danno anche alcune “dritte” sull’atteggiamento dei poliziotti, dove fumare per evitare controlli, la media dei prezzi e la qualità della merce. Ogni città, poi, ha il suo indice di “tolleranza al fumo” che va da 1 a 5.

Prendiamo Roma. “Smoking tolerance”: 4,5, quasi il massimo. Ecco cosa dice le guida: “Volete comprare marijuana a Roma? Evitate Campo de Fiori. Molto meglio Santa Maria in Trastevere e San Lorenzo. Basta guardarsi intorno: se notate strani individui che sembrano dei senzatetto ricambiategli lo sguardo e verranno da voi. Ma occhio ai prezzi. Gli agenti? Se non gli fumate in faccia non vi daranno alcun fastidio, sono più occupati a flirtare con le ragazze”.

Ancora più inquietante è il resoconto da Napoli. Il livello di tolleranza, secondo gli autori del sito, è 5. Il voto è accompagnato da un beffardo “Fumare in chiesa… perché no?”.

“Una delle basi più importanti – scrive un utente – è la cosiddetta ‘zona 167’ a Secondigliano, un luogo dominato dalla criminalità organizzata. Se siete stranieri – si raccomanda il nostro Virgilio dello sballo – vi sconsiglio di andarci soli, fatevi sempre accompagnare da una persona del posto”.

A Milano, la guida ci mette in guardia dallo spiegamento di forze dell’ordine. Parco Sempione, comunque, rimane il luogo migliore dove “fare affari”: “Ma state attenti ai poliziotti in borghese e alle telecamere nascoste”.

Delle dodici città italiane recensite (Bologna, Catania, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma, Siena e Venezia), la più “tosta” è Siena. “Non è un buon posto per fumare né per comprare – dice uno degli utenti-redattori di WeBeHigh – i rischi sono enormi. Non solo per i poliziotti ma soprattutto per i contradaioli, che a volte sono persino peggio. Fumare in città è il miglior modo per avere problemi, meglio in casa”.

Negli Stati Uniti, il database delle droghe si è ormai costruito una certa popolarità. Il canale televisivo Nbc10 ha raccontato come il fenomeno stia irritando non poco i dipartimenti di polizia. Senza mai fare il nome del sito, anche altre televisioni hanno parlato di WeBeHigh. Da parte sua, il proprietario (che si fa chiamare “Editor in Chief”, caporedattore) ha ringraziato: “Dopo la messa in onda di questi servizi, che volevano metterci in cattiva luce, abbiamo incrementato sia gli accessi che i contributi alla nostra guida. Parlate male di noi, purché ne parliate”.

Intanto, la guida continua ad arricchirsi di nuove città e nuovi consigli. E’ il web 2.0, bellezza.