Numero 56 – Dicembre 2022
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A cura di Francesco Crestani
Associazione Cannabis Terapeutica
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La cannabis non provoca ipertensione
I dati accolti attraverso un sondaggio nazionale americano dimostrano che l’uso prolungato attuale o passato di cannabis non provoca aumenti della pressione. Gli utilizzatori moderati e quelli frequenti non differivano, così come non è stata osservata alcuna relazione tra l’età del primo consumo di cannabis e l’ipertensione. L’attualità dell’uso prolungato di cannabis non era associata allo stato di ipertensione. Gli attuali consumatori di cannabis avevano probabilità simili di ipertensione rispetto ai consumatori nel passato.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jch.14623
Epilessia dei bambini: analisi del Registro britannico
Sono stati ottenuti i dati di trentacinque bambini registrati nel Medical Cannabis Registry del Regno Unito. Ventitré (65,7%) pazienti hanno ottenuto una riduzione ≥50% della frequenza delle crisi. L’1% (n=16) dei pazienti trattati con CBD e Δ9-THC ha osservato una riduzione ≥50% della frequenza delle crisi rispetto al 31,6% (n=6) e al 17,6% (n=3) dei pazienti trattati con cannabis a sola CBD e a contenuto ampio di CBD rispettivamente. La maggior parte degli effetti collaterali erano lievi o moderati.
https://www.thieme-connect.de/products/ejournals/abstract/10.1055/a-2002-2119
Sempre dal Registro del Regno Unito: sindrome da stress post-traumatico
Sempre utilizzando i dati del medesimo registro britannico si è valutata la qualità della vita in pazienti con disturbo da stress post-traumatico PSTD. Sono stati inclusi 162 pazienti. Miglioramenti significativi sono stati osservati nei sintomi di PTSD, nel sonno e nell’ansia in tutti i periodi di follow-up. Gli eventi avversi sono stati per la maggior parte dei quali di gravità lieve o moderata.
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14737175.2022.2155139
Miglioramento dell’insonnia: studio in doppio cieco contro placebo
Un olio di cannabis è stato utilizzato per uno studio randomizzato controllato contro placebo al fine di valutare l’effetto sul sonno; i partecipanti erano 29 con insonnia clinica auto-riferita. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere placebo o olio attivo contenente 10 mg/ml di tetraidrocannabinolo (THC) e 15 mg/ml di cannabidiolo (CBD) per 2 settimane titolato 0,2-1,5 ml/giorno, seguito da un periodo di pausa di 1 settimana, poi i ruppi si invertivano (metodo del crossover) . La tollerabilità è stata valutata mediante diario giornaliero. L’efficacia è stata misurata dai livelli di melatonina a mezzanotte della saliva, questionari convalidati, ad esempio l’indice di gravità dell’insonnia, e il tracker da polso per attività/sonno Fitbit. L’olio di cannabis medicinale Entoura-10:15 è stato generalmente ben tollerato ed è stato efficace nel migliorare il sonno, per cui il 60% dei partecipanti non era più classificato come affetto da insonnia clinica alla fine del periodo di intervento di 2 settimane. I livelli notturni di melatonina sono migliorati significativamente nel gruppo attivo del 30% rispetto a un calo del 20% nel gruppo placebo. L’olio di cannabis medicinale ha migliorato sia il tempo che la qualità del sonno, in particolare il sonno leggero è aumentato di 21 min/notte rispetto al placebo.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jsr.13793
Dolore: un caso clinico
Una donna americana di 72 anni si è presentata al suo medico di base con dolore cronico al collo e alla parte bassa della schiena e dolore artritico diffuso, secondario a sclerodermia e osteoartrite (OA). Aveva una importante storia di disturbi nel passato, tra cui ipotiroidismo, ipertensione primaria, iperlipidemia, emicrania, depressione (ricorrente senza desideri di suicidio), insonnia e osteopenia. In precedenza aveva assunto più farmaci orali, come ossicodone-paracetamolo, ossicodone e gabapentin e pomata al cannabidiolo. Affermava che il suo dolore lombare era iniziato intorno ai 25 anni. A volte, la gravità del dolore la costringeva a gattonare per casa o al lavoro a causa delle esacerbazioni causate dallo stare in piedi e dal camminare. La paziente riferiva che il suo dolore era notevolmente peggiorato, principalmente nella parte bassa della schiena, e il suo dolore al collo era diventato più grave e costante. Con una formulazione di cannabis CBD/THC 1:1 il dolore si è via via ridotto. Attualmente, questa paziente sta andando bene con la terapia con cannabinoidi. Dopo quasi un anno di uso medico di cannabinoidi, non ha richiesto ulteriori oppioidi o FANS, ma continua a utilizzare gabapentin.
https://www.cureus.com/articles/113524-the-utility-of-cannabis-based-medicine-in-chronic-pain-management-a-case-report
Mal di schiena da stenosi spinale
La stenosi spinale è un restringimento degenerativo del canale creato dalle vertebre, in cui è contenuto il midollo spinale, con schiacciamento delle strutture nervose da parte dell’osso circostante e dei tessuti molli. Questa condizione lombare cronica può causare limitazioni della mobilità, compromissione delle attività quotidiane, dipendenza da oppiacei, ansia, depressione e ridotta qualità della vita. La stenosi spinale può essere trattata con metodi chirurgici e non chirurgici, ma nessuno dei due si è dimostrato costantemente affidabile. Questo studio osservazionale è stato avviato per determinare l’effetto delle capsule in gel di CBD derivate dalla canapa. La popolazione dello studio era composta da 48 pazienti. I livelli di dolore abituali e i peggiori livelli di dolore hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nel tempo, mentre il dolore attuale e il miglior livello di dolore sono rimasti costanti senza significatività statistica. Sono migliorate inoltre diverse misure della Qualità della Vita.
https://www.cureus.com/articles/106551-the-use-of-cannabidiol-in-patients-with-low-back-pain-caused-by-lumbar-spinal-stenosis-an-observational-study