Da qualche anno, in modo erroneo e superficiale, quando si parla di costi standard in Sanità si fa l’esempio di una spesa standard: la siringa. E così, alla quasi totalità dei servizi piemontesi che lavorano per il contenimento delle patologie droga correlate, tre anni fa è stata cambiata la fornitura delle siringhe. Effettivamente il costo delle nuove siringhe è significativamente minore e le schede tecniche presentano i prodotti come equivalenti. Però, la qualità del prodotto non è affatto equivalente! I servizi coinvolti hanno prontamente segnalato il problema e i Dipartimenti, attraverso relazioni dettagliate, hanno ripetutamente chiesto il ripristino della fornitura precedente. Le richieste non hanno avuto esito positivo. Questo problema è grave e mette a rischio l’efficacia di questi interventi di prevenzione. Pragmaticamente, le Unità di Strada e i Drop In hanno sempre promosso comportamenti di consumo sicuro attraverso messaggi chiari e la fornitura di materiale sterile adeguato. Queste siringhe, invece, non sono affatto adeguate per i consumatori di sostanze per via iniettiva, che ormai da anni segnalano aghi che si staccano, stantuffi che non funzionano e aghi spuntati, con le ovvie ricadute in termini di uso non sicuro. I comportamenti a rischio sono ricomparsi in modo allarmante, anche perché se alla fine si ricorre all’acquisto di una siringa di buona qualità, si rischia di usarla più volte e di scambiarla. Senza contare i costi del materiale sprecato perché difettoso, che alla fine diminuiscono sensibilmente il “risparmio”. Le ricadute di tutto ciò sono nuove infezioni e nuove sieroconversioni.
I consumatori hanno subìto questa situazione lamentando quotidianamente problemi con le siringhe fino a che, dopo l’ennesimo tentativo di raccolta firme non riuscito – anche perché citare il proprio documento di identità non è privo di rischi – hanno chiesto di poter organizzare presso il Drop In un’assemblea per confrontarsi, con utenti e operatori di altri servizi, e per individuare una strategia condivisa finalizzata al cambiamento della fornitura di materiale sterile. Abbiamo ritenuto importante accogliere la richiesta ed è nata così l’Assemblea Obietta Siringa, una siringa diversa è possibile. Malgrado il rischio che diventasse un brontolio collettivo sterile e frustrante, l’iniziativa, promossa anche attraverso la rete, ha avuto una partecipazione elevata ed è stata proficua. Il confronto è stato ricco e vivace e le diverse ipotesi hanno portato a tre linee di sviluppo condivise. Sarà elaborato un documento da inviare a tutti i Dipartimenti per le Dipendenze regionali. I consumatori hanno chiesto alle associazioni Indifference Busters e Isola di Arran, come organizzazioni di consumatori, e a Cobs (Coordinamento Operatori di Bassa Soglia dei Servizi del Piemonte) e a Operatori non Dormienti di farsi portavoce per poter essere rappresentati. Poi, a due Responsabili di Struttura è stato chiesto di farsi promotori di un incontro che coinvolga i referenti istituzionali regionali. Infine, diffondere e dare visibilità al problema utilizzando diversi strumenti comunicativi. Noi del Drop In accompagneremo questo processo, sperando che contribuisca alla risoluzione del problema. Perché per noi queste iniziative sono riconducibili alle finalità fondanti della riduzione del danno, favoriscono atteggiamenti propositivi e partecipativi, sono qualificanti per i Servizi e rappresentano emblematiche esperienze di empowerment per i consumatori.