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E’ stata presentata oggi alla Commissioni Politiche sociali e Sport e Cultura del Comune di Torino, riunite congiuntamente, una mozione firmata da 20 consiglieri della maggioranza di centro sinistra che impegna il sindaco e la giunta a predisporre la sperimentazione di ‘sale del consumo’, le cosiddette narcosale, dove i tossicodipendenti possano consumare sotto controllo medico la droga.
Le commissioni hanno pero’ deciso di fare ulteriori approfondimenti e di ridiscutere la mozione fra 15 giorni.
Primo firmatario della mozione e’ il consigliere Marco Grimaldi, della Sinistra Democratica, il quale ha stamani spiegato che l’iniziativa va nel senso di quanto sperimentato con successo in altre citta’ europee, come Amsterdam, Madrid, Francoforte e Rotterdam. ‘Lo scopo e’ quello di non lasciare sole persone gia’ molto provate dal dramma che vivono e nello stesso tempo attivare insieme a loro un percorso di recupero’.

‘Qualcuno dice che questa iniziativa e’ lassista -ha detto il capogruppo dell’ Ulivo, Andrea Giorgis, che non ha firmato la mozione dei 20 consiglieri del centro sinistra (ve ne sono anche tre della Margherita)- ma e’ esattamente il contrario, noi crediamo che il progetto dimostri come lo Stato, in questo modo, affermi che il drogarsi non e’ una manifestazione della liberta’, ma un problema di cui la societa’ deve farsi carico per elaborarlo e superarlo’.
Le Sale del Consumo, ha proseguito Giorgis dovranno essere un ‘primo, fondamentale tassello per attivare, insieme agli esperti e ai medici che vi presteranno collaborazione, dei percorsi di recupero e disintossicazione. Luoghi dove si consuma e ovviamente non si compra la droga. Legali perche’ in Italia non e’ illegale il consumo dei droga, ma la sua vendita’. Piu’ cauto il consigliere della Margherita Gavino Olmeo: ‘Dobbiamo per forza fare qualcosa, ma mi lascia perplesso il fatto che vogliamo dare legalita’ al consumo di una sostanza illegale’.
CHIAMPARINO, SI’ A NARCOSALE MA SOLO A CERTE CONDIZIONI – Anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, scende in campo sulla vicenda dellle ‘sale del consumo’, le cosiddette narcosale, che venti consiglieri comunali hanno chiseto di istituire in via sperimentale sotto la Mole. ‘Come ho gia’ avuto modo di dire piu’ volte -sottolinea il primo cittadino – il progetto delle narcosale va nella direzione giusta. A patto che si rispettino alcune condizioni’.

‘Deve essere innanzitutto un progetto sperimentale rivolto ai tossicodipendenti cronici e che va verificato strada facendo’, precisa Chiamparino osservando poi che ‘deve essere inserito in un contesto di assistenza sanitaria, psicologica e sociale che si configuri all’interno di un percorso di recupero del tossicodipendente che in ogni caso deve essere consenziente’.
MINISTRO TURCO: INIZIATIVA POSITIVA – “E’ una proposta che non c’entra con l’antiproibizionismo, ma riguarda la sanita’ pubblica, ed e’ gia’ praticata in molti paesi europei, anche dove vigono politiche proibizioniste. L’iniziativa non puo’ non avere il mio plauso”. Cosi’ il ministro della Salute, Livia Turco, commenta la mozione del Consiglio comunale di Torino circa l’avvio di una sperimentazione di ‘Sale del Consumo’, rivolte a chi fa uso di droga, con l’obiettivo di intercettare i fruitori di sostanze riducendo il consumo in luoghi pubblici. Le cosiddette “Narcosale”, ha sottolineato il Ministro, devono avere come obiettivo “non lasciare solo, ai margini, ad alimentare l’illegalita’, chi non e’ ancora riuscito a uscire dalla droga. E’ importante – ha ribadito – che si avvii la sperimentazione per valutarne l’efficacia”
COME FUNZIONA A BERLINO – Gli spazi speciali per il consumo di stupefacenti a Berlino esistono dal 2003, in base ad una legge istitutiva federale in vigore dal 28 maggio 2000, quando era al governo una coalizione Spd-Verdi.
La materia e’ di competenza regionale, ha spiegato oggi all’Ansa un esperto del ministero della Salute, per cui in questo momento in Germania solo 10 dei 16 Laender offrono questi spazi. Al momento non esistono in Baden-Wuerttemberg, in Baviera e in Turingia, governate dalla destra Cdu. Le prime ‘Fixerstube’ (traducibile come ‘locale per drogati’) sono state aperte nel 2001 a Muenster, in Nordreno-Vestfalia (ovest).
Attualmente in tutta la Germania sono 28 gli spazi che offrono la possibilita’ di consumare propri stupefacenti (eroina, cocaina o altro), sotto il controllo e l’assistenza di personale sanitario (per esempio, si puo’ avere una siringa nuova usa-e-getta) e assistenti sociali. Questi ultimi cercano di convincere i drogati a sottoporsi a terapie di disassuefazione.
Chiaramente ci sono alcune regole da rispettare: assolutamente vietato smerciare, al minimo atto di aggressivita’ si viene espulsi, l’ingresso e’ permesso soltanto ai maggiorenni, cioe’ a chi ha piu’ di 18 anni.
Berlino, la capitale della Germania e anche probabilmente del consumo di stupefacenti offre tre spazi di questo genere, dei quali uno e’ addirittura un autobus che gira per la citta’ e permette al suo interno il consumo di stupefacenti anche a chi non e’ in grado di arrivare fino ai punti fissi, situati principalmente nel centro della capitale in quanto il fenomeno degli stupefacenti in qualche modo tende a far confluire i tossici nelle zone piu’ frequentate.
L’autobus a Berlino si muove soprattutto nelle zone note come punto d’incontro per tossicodipendenti.
COMMENTI

“Sono assolutamente contraria alle ‘stanze del buco’. Do’ un giudizio negativo, perche’ il problema della tossicodipendenza va affrontato con misure radicalmente diverse”.
Cosi’ la senatrice cattolica Paola Binetti (Dl) in merito al progetto di narcosale previsto a Torino, prima citta’ d’Italia a a fare un’esperienza di questo genere.

“Da un lato- sottolinea la parlamentare teodem- non e’ facile immaginare un’azione di prevenzione forte ed esigente, a cui si erano detti d’accordo i ministri Turco Fioroni e Ferrero”. Ma, di fatto, osserva Binetti, “non e’ partita neanche un’azione di riabilitazione che permetta di raggiungere, attraverso i centri, l’obiettivo di sottrarre i pazienti al dramma della droga, che- chiosa la senatrice della Margherita- e’ non solo un dramma personale, ma anche sociale e politico”.

“Non voglio entrare nel merito e nel dibattito sulla narcosale, per noi e’ importante un lavoro concreto, fatto tutti i giorni dell’anno”. Cosi’ Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, raggiunto telefonicamente nel corso suo pellegrinaggio a Lourdes, commenta il progetto di narcosale che fara’ di Torino, la prima citta’ d’Italia a sperimentare le cosidette ‘shooting rooms’.

“Il nostro e’ un lavoro costante di conoscenza, incontro e accompagnamento delle persone che hanno bisogno. Noi- sottolinea Don Ciotti- lavoriamo quotidianamente sulle strade, anche a favore delle vittime di reati, aiutando le persone a 360 gradi a vivere e rinascere”.

“Davvero, ormai non ci sono piu’ limiti, non ci sono piu’ confini. Oggi ci arriva la notizia che a Torino e’ tutto pronto e che si vuol passare dalle parole ai fatti: le stanze del buco o, piu’ elegantemente, narcosale diverranno una realta’. Chi vuole drogarsi, si puo’ accomodare”. E’ quanto dichiara Maria Elisabetta Casellati, vicepresidente dei senatori di Forza Italia, secondo cui “la sinistra estrema continua a dettare legge, imponendo tutto cio’ che va contro il buonsenso.
Addirittura- continua la senatrice- per far digerire una proposta inaccettabile, si sostiene che le stanze del buco serviranno solo come tappa di un percorso di recupero del tossicodipendente. E’ come se, per far disintossicare un alcolizzato, lo si portasse al bar, a bere superalcolici”.

“La verita’- chiude Casellati- e’ che cosi’ si da’ partita vinta ai fautori della droga libera e noi non vogliamo assistere passivamente a questo scempio”.

“Questa e’ pazzia. L’idea di aprire stanze del buco dove chi vuole puo’ andare a drogarsi e’ folle. E’ questo il messaggio che la sinistra vuole lanciare ai nostri giovani?” Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord, commenta cosi’ l’idea della maggioranza che governa Torino di aprire le ‘narcosale’ sotto la Mole.

“Questa e’ la sinistra del mondo alla rovescia- aggiunge il deputato leghista- che regala droga e concede luoghi dove potersi bucare. Questa e’ follia pura, che stravolge la nostra societa'”.

“Qual e’ il messaggio che vogliono lanciare ai nostri giovani?
Che drogarsi sia lecito?- si chiede Grimoldi- La sinistra vuole annichilire, con le sue politiche permissive, un’intera generazione. Avranno il coraggio di portare sulle proprie spalle questo peso e questa colpa?”
No alla proposta avanzata a Torino di istituire le ‘narcosale’ per il consumo della droga, che sono ‘un cinema dove vedere la morte in diretta’. Lo afferma la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore.

‘La nuova ricetta per la salute – si lgge in una nota – la scrive il Governo con il sindaco di Torino: al via le narcosale, o ‘stanze del buco’. Una vera e propria spa per i consumatori di droghe o chi vorra’ iniziare l’esperienza del mondo parallelo.
Rimedio terapeutico in totale linea con quanto gia’ esternato qualche mese fa dai Ministri del Governo Ferrero e Turco, recidivi del vizietto di aumentare le dosi di droga per l’uso personale’. ‘La preoccupante escalation di permissivismo e tolleranza nei confronti delle droghe, sostenuta anche da molti altri rappresentanti dell’esecutivo, mette in luce – scrive Binacofiore – la totale irresponsabilita’ di questo ‘Governo un po’ fumato’ sui temi della solidarieta’ sociale e della lotta alle droghe. Ma quali cure? Qui si gioca con la pelle della gente. Chiamparino vuole chiudere in una stanza-ghetto un problema per incapacita’ del Governo a risolverlo o peggio per fini elettoralistici. Le narcosale sono solo un cinema dove vedere la morte in diretta’.

“No alla droga di Stato. Sono assolutamente contraria alle narcosale. Respingiamo con fermezza il modello propugnato dagli amministratori e dai ministri della sinistra”. Lo afferma Isabella Bertolini, VicePresidente dei Deputati di Forza Italia, ha dichiarato.

“No alle istituzioni che distribuiscono siringhe, droga e morte – aggiunge -. Lo Stato e le amministrazioni locali devono investire invece i propri soldi in programmi di prevenzione e recupero. E’ assurdo pensare di creare un spazio dove le istituzioni permettano di drogarsi liberamente e dove quindi favoriscano la commissione di un reato, quello dello spaccio e dell’assunzione di stupefacenti, dandola vinta alla droga e rinunciando cosi’ al recupero e alla cura del tossicodipendente. Non bisogna poi sottovalutare – conclude la Bertolini – il messaggio assolutamente devastante per i nostri giovani: se vuoi drogarti lo Stato ti offre gratis la possibilita’ di farlo. Ai nostri figli bisogna invece far capire che drogarsi e’ sbagliato e lo Stato e’ assolutamente contrario”.

“Le ‘stanze di autosomministrazione’ sono sicuramente una proposta che suscita risposte difficili e contraddittorie nei dibattiti. Non approviamo l’atto di ‘bucarsi’ ma riteniamo queste sale uno dei pochi strumenti che possano invertire la marcia di qualcuno che si sta autodistruggendo”.
Cosi’ la pensa Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Cnca (Confederazione nazionale delle comunita’ di accoglienza), in merito alle narcosale, gli spazi gestiti dalle Asl per la somministrazione controllata di sostanze a tossicodipendenti che decidono di intraprendere un percorso di cura. “Questo tipo di sale sono adatte in situazioni particolari e in modalita’ monitorate. Bisogna partire da presupposti scientifici e pragmatici non ideologici. Abbiamo dati oggettivi- spiega De Facci- che dimostrano il fatto che in alcune situazioni, come ad esempio a Perugia, sono aumentati i casi di tossicodipendenza cronica. E dal momento che su questi soggetti non e’ piu’ nemmeno sufficiente la disponibilita’ della comunita’ a lavorare su farmaci sostitutivi, in contesti urbani molto difficili la somministrazione in luoghi molto protetti puo’ evitare la morte di questi soggetti per overdose”.
In questi casi, prosegue De Facci, “e’ vitale trovare luoghi di aggancio, anche contraddittori, come le stanze del buco”.
Eticamente, sottolinea, “ognuno di noi vorrebbe che queste persone smettessero di autodistruggersi, ma qualcuno di loro non puo’ risalire e si inabissa sempre piu'”.
L’esperienza di Barcellona e di una decina di citta’ tedesche, prosegue De Facci, dove queste ‘narcosale’ esistono, “dimostra che le ‘stanze del buco’ non sono luoghi di completo abbandono, ma di attenzione e tutela sanitaria”. Sono servite anche, spiega il responsabile Cnca, “per iniziare un primo approccio relazionale con le fasce piu’ deboli ed emarginate della popolazione tossicodipendente”. In un luogo “dove si trova un infermiere- prosegue De Facci-, in una situazione dove e’ possibile intervenire in caso di overdose, le persone tendono a sentirsi piu’ accettate”.
Per alcuni tossicodipendenti, aggiunge, “quegli operatori sono gli unici incontri che hanno. “Quello che ci ha portato all’inizio ad ‘agganciare’ quelle persone che poi sono entrate in comunita’- conclude De Facci- ci fa pensare che occorre recuperare, anche attarverso queste narcosale, quel ‘non giudizio’ che avevamo alla nascita”.

‘La sperimentazione di narcosale, quelle che comunemente, e in modo totalmente improprio, sono chiamate ‘stanze del buco’ in alcune aree, soprattutto quelle metropolitane’, trova d’accordo la Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD). ‘E’ indubbio, infatti – dice Alfio Lucchini, presidente della FeDerSerD- che ogni azione che si puo’ mettere in campo per avvicinare i tossicodipendenti, anche i piu’ refrattari, al Sistema dei Servizi non va assolutamente contrastata. E’ evidente che, anche sulla scorta di esperienze internazionali, il punto centrale e’ che i tossicodipendenti che partecipano a questa sperimentazione siano aiutati a comprendere che questo passaggio puo’ rappresentare per loro l’inizio di un percorso terapeutico ovviamente commisurato alle realta’ personali. Questa sperimentazione non deve far dimenticare ed anzi pone l’urgenza di metter mano alla necessita’ centrale per il sistema di intervento in Italia, cioe’ il superamento della grave crisi in cui sono stati lasciati i SerT e le Comunita’ terapeutiche professionali’.

“E’ desolante la superficialità con la quale il ministro Turco lancia messaggi devastanti e contraddittori su un tema cosi delicato come quello della droga, plaudendo alla sperimentazione di esperienze fallimentari come quelle delle stanze del buco, cinica e immorale risposta al dramma delle tossicodipendenze”. E’ quanto afferma, in una nota, il deputato Udc Carlo Giovanardi, titolare della delega sulla lotta alle tossicodipendenze nel governo Berlusconi e padre dell’attuale legge in materia.

“Dopo il goffo tentativo fallito di raddoppiare il numero degli spinelli e il ‘nulla’ nelle politiche antidroga, il ministro – sostiene Giovanardi – deve capire che le leggi le fa il Parlamento, e che nella legislazione italiana vigente le narcosale sono proibite”.

“Se ha il coraggio – conclude Giovanardi – il Governo presenti una proposta di questo tipo al Parlamento e verifichi se su questo tema ha una maggioranza”.

‘Le narcosale sono una iniziativa da sostenere pienamente’: lo afferma Tommaso Pellegrino, capogruppo per i Verdi alla commissione Affari sociali, secondo il quale ‘l’avvio della sperimentazione che noi Verdi abbiamo sempre sostenuto e’ un esempio di intervento e sostegno pubblico alla piaga delle tossicodipendenze’. ‘Le critiche – conclude – sono molto ipocrite, e nascono dal tentativo di nascondere il problema anche a costo di abbandonare le persone colpite a se stesse’.

‘Come salvare vite dalla morsa della droga? Ce lo insegna Chiamparino, sindaco di Torino che ha previsto apposite ‘stanze del buco’: veri e propri presidi di autosomministrazione per tossicodipendenti per evitare le zone franche della droga. Un’iniziativa che appare, invece, piuttosto un paradiso artificiale del vizio, che aiuterebbe i drogati a procacciarsi stupefacenti con piu’ facilita’, scavalcando gli ostacoli farmaceutici e quelli delle forze dell’ordine’. Lo afferma in una nota Gabriella Carlucci, deputato di Forza Italia.

‘D’altronde – aggiunge – le politiche basate sul contenimento sociale del fenomeno droga attuate fino ad oggi dalla sinistra, confermano un quadro di sostegno alle droghe piu’ che di prevenzione. Gia’, perche’ in fondo, anche dietro questo tentativo delle narcosale di ridurre il tasso mortale che l’uso di eroina comporta, vi e’ il malcelato intento di unificare droghe leggere e droghe pesanti. La solita depravazione della sinistra’.

‘Mi chiedo, ma non sarebbe stato piu’ opportuno smantellare i traffici presenti, piuttosto che svilupparne altri? E’ intollerabile questa superficialita’ quando in gioco c’e’ il diritto alla vita. Gli antiproibizionisti per eccellenza – conclude -, i Ministri Turco e Ferrero, non danno risposte.
Anzi, incitano alla cultura della morte’.
Coro di no dal centro destra alla proposta di sperimentare nel capoluogo piemontese le narcosale, come chiedono una ventina di consiglieri di maggioranza di centro sinistra a Palazzo Civico. L’Udc sottolinea che si tratta di un’idea da respingere e il capogruppo in Sala Rossa, Antonello Angeleri agginge: ‘dopo l’idea di riaprire i bordelli creando veri e propri circondari del sesso, ora arriva questa mozione per creare le ‘camere del buco’. Se cosi’ fosse si tratterebbe di un quadro assai triste per una societa’ nella quale i valori non contano piu’ nulla, per questo ci opporremo con tutti gli strumenti messi a disposizone dal regolamento comunale, e pronti anche a lanciare una raccolta firme contro quest’iniziativa che smantella ogni forma di dignita’ umana’.
Per il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Oreste Rossi, che ha chiesto chiarimenti all’assessore piemontese alla sanita’, la proposta di promuovere narcosale in accordo con Regione e Asl’e’ preoccupante, pericolosa e inaccettabile’, perche’ ‘cosi’ si abbandona ogni tentativo di recupero del tossicodipendente’. ‘La Regione non deve finanziare l’iniziativa ne’ concedere strutture pubbliche – conclude Rossi – il problema della droga non si risolve fornendo ai tossicodipendenti siringhe sterili e un luogo caldo dove drogarsi, ma con una politica di prevenzione e recupero’.
Un’ interpellanza urgente alla Giunta Bresso per conoscere ‘in base a quali criteri la Regione valutera’ l’eventuale richiesta avanzata dal Comune di Torino di avviare la sperimentazione’ e’ stata presentata dalla consigliera regionale di Forza Italia, Mariangela Cotto che aggiunge: ‘nei confronti di problemi cosi’ delicati auspicherei maggiore prudenza, e comunque dovendo scegliere preferisco che i soldi pubblici siano spesi per gli anziani che non per acquistare droga’.

“Ritengo positiva la proposta di sperimentazione delle ‘Sale del consumo’ che arriva, dopo simili esperienze internazionali, da Torino e che rappresenta uno degli elementi di una seria politica di riduzione del danno”. E’ il giudizio del ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero.

“Politica- spiega- la cui efficacia si puo’ misurare attraverso la salvaguardia dello stato di salute dei tossicodipendenti, attraverso la loro integrazione sociale nel territorio, e attraverso la possibilita’ di determinare terapie a scalare”.
Nel nostro Paese, afferma il ministro, “la tematica delle droghe deve necessariamente uscire dal terreno delle controversie ideologiche ed essere affrontata tenendo conto dell’efficacia delle iniziative assunte e delle evidenze scientifiche”. La politica da adottare “deve comprendere programmi finalizzati alla riduzione del danno. In diversi Paesi europei dove e’ stato adottato questo approccio i risultati sono tangibili”.
Le narcosale sono ‘un passo avanti anche per diminuire la percezione di insicurezza in citta”.
Lo sottolinea in una nota il capogruppo di Sinistra Democratica a Palazzo Civico, Monica Cerutti, sottolineando che la mozione discussa oggi nella riunione congiunta della IV e V Commissione ‘non prevede solo l’avvio delle cosiddette narcosale, che potrebbe far pensare ad una deresponsabilizzazione dell’amministrazione, ma la prevenzione ed educazione alla salute e alla legalita’, e l’introduzione nel piano regolatore sociale sia del coordinamento delle comunita’ terapeutiche, che delle politiche di riduzione del danno’.

‘L’aspetto piu’ innovativo e’ quello della sperimentazione delle sale del consumo – conclude – e mi auguro Torino sia in grado di accettare questa sfida. Non si tratterebbe di un regalo alla sinistra radicale, ma un passo avanti nella lotta alla tossicodipendenza, anche per diminuire efficacemente la percezione di insicurezza nella citta”.
Vivo apprezzamento e solidarieta’ con il sindaco di Torino Chiamparino sono espressi dal responsabile politiche sociali del prc, Francesco Piobbichi, in relazione alla mozione della maggioranza in Consiglio comunale che vuole predisporre l’avvio di una sperimentazione di narcosale.

‘Bravo Chiamparino – afferma Piobbichi – finalmente un sindaco che non sposta i problemi da una parte all’altra della citta’ ma li affronta cercando di governarli’. ‘Gasparri e Giovanardi, invece – prosegue – attaccando il sindaco di Torino continuano a difendere l’indifendibile, e lo fanno confermando la loro incompetenza sull’argomento droghe’.

‘Le stanze salvavita – spiega – sono azioni volte alla tutela della salute degli individui a rischio, tutela che la nostra costituzione riconosce come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita’. Pertanto – conclude Piobbichi – non c’e’ incongruenza fra la proposta avanzata dal centrosinistra di Torino e il piano normativo’.

‘Finalmente una decisione che pone al centro la tutela della vita e non l’ideologia’: cosi’ Vittorio Agnoletto, medico, fondatore della Lila ed europarlamentare, commenta l’iniziativa del Comune di Torino.

‘Le narcosale – spiega Agnoletto – sono interventi salvavita che fanno parte di un approccio sociosanitario complessivo.
L’obiettivo e’ evitare la morte per overdose e il rischio di contrarre infezioni potenzialmente mortali come l’Aids e l’epatite B e C per coloro che continuano a fare uso di droghe, che non riescono o vogliono smettere e che si trovano in uno stato di dipendenza psicofisica. Solo se queste persone riescono a restare in vita potranno un domani decidere di disintossicarsi e potranno essere aiutati a farlo’.
Le narcosale, spiega l’eurodeputato, ‘non sono in contrasto con gli altri interventi di lotta alla droga, dalle comunita’ alle terapie psicologiche o a quelle con i farmaci sostitutivi come il metadone; anzi, costituiscono un continuum terapeutico da adattare di volta in volta al singolo utente e alla sua condizione specifica di consumo e dipendenza. Progetti simili sono realizzati da anni con successo in molti Paesi dell’Europa e hanno salvato molte vite umane’.
Accoglie con favore il Gruppo Abele la mozione presentata in consiglio comunale ed il parere favorevole del sindaco di Torino in merito alla sperimentazione delle ‘narcosale’ nel capoluogo piemontese. Secondo l’associazione diretta da Don Ciotti, le ‘stanze del buco’ possono “cercare di rispondere ad una problematica che gia’ da alcuni anni gli operatori hanno evidenziato- sostiene Leopoldo Grosso-, sollecitando il ricorso a strumenti innovativi per non lasciare a loro stessi i consumatori piu’ problematici di sostanze psico-attive”. Secondo Grosso queste sale consentono di “poter avvicinare persone in difficolta’ e che non chiedono aiuto”.
Questo, aggiunge il portavoce del Gruppo Abele, “e’ spesso il primo passo per poter condividere con loro anche percorsi successivi di emancipazione dalle sostanze”. Le sale da iniezione, sottolinea Grosso, “hanno comunque l’obiettivo di ridurre l’alta mortalita’ tra i tossicodipendenti e la diffusione di malattie contagiose tra loro e con la popolazione generale. Ne deriva anche un beneficio per i contesti territoriali perche’ in questo modo si rende meno aspra la scena della droga in alcune parti della citta'”.

“Le narcosale sono un passo in avanti sulla via della sperimentazione, ma ancora non basta. E’ indispensabile differenziare le sostanze per poi procedere con la legalizzazione delle droghe leggere”. Lo afferma Alessandro Pignatiello, esponente della Segreteria nazionale del Pdci.

“Trovo francamente ridicolo sentir parlare ancora di repressione come strumento per combattere la piaga della droga. Fosse stata così efficace – aggiunge l’esponennte del Pdci – la soluzione repressiva, bandiera del centrodestra, il problema sarebbe stato già risolto. Senza dimenticare che nel ’93 un referendum popolare aveva abrogato, fra l’altro, proprio quelle norme che prevedevano sanzioni penali per i consumatori”.

“L’unica strada perseguibile – conclude Pignatiello – è proprio quella di politiche di riduzione del danno, inserite in un piano serio di prevenzione ed informazione”.
La scienza ‘ha dimostrato ampiamente l’efficacia delle narcosale contro i danni della droga’. Lo afferma, in una nota, la deputata radicale della Rosa nel Pugno e segretaria della Commissione Affari Sociali, Donatella Poretti, a proposito della mozione di maggioranza del consiglio comunale di Torino per l’istituzione di narcosale per i tossicodipendenti.

‘Esprimo il mio apprezzamento per l’iniziativa dei 20 consiglieri comunali di Torino che hanno chiesto la sperimentazione delle ‘safe injection rooms’, anche chiamate narcosale. Chi nega l’efficacia di questo strumento nella lotta agli effetti della droga – afferma Poretti – nega la realta’ dei fatti, affermata scientificamente da innumerevoli ricerche. Le narcosale sono uno dei pochi modi in cui gli operatori nel campo delle tossicodipendenze possono entrare in contatto con chi usa droghe da iniezione come l’eroina, offrendo loro la possibilita’ di curarsi’. Inoltre, prosegue la deputata radicale, ‘la narcosala puo’ offrire altri importantissimi servizi, come siringhe pulite, controllo di sostanze e dosi, supervisione medica, tre strumenti che serviranno (come gia’ in Spagna, Svizzera, Germania, Australia, Canada, etc.) a ridurre drasticamente le morti per overdose ed il danno alla salute dei tossicodipendenti’.

‘Accolgo con speranza – conclude Poretti – le reazioni del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e del ministro della Salute, Livia Turco, entrambi favorevoli alla sperimentazione.
Mi auguro di tutto cuore che anche in Parlamento, come gia’ nel Consiglio comunale di Torino, la maggioranza voglia finalmente mostrare segni di vita in materia di tossicodipendenza’.

‘La droga e’ una piaga sociale che va combattuta con fermezza e ci opporremo con forza a questa deriva di permissivismo e di eccessiva tolleranza avviata dalla sinistra’. Lo dichiara Jole Santelli, responsabile sicurezza e immigrazione di Forza Italia, in merito alla mozione del Consiglio comunale di Torino di avviare la sperimentazione delle ‘narcosale’ per tossicodipendenti.

‘Questa sinistra – osserva Santelli – sta capovolgendo il sistema di valori e di regole del vivere civile. Lottare, reprimere e prevenire il fenomeno della tossicodipendenza e’ un dovere dello Stato, niente di tutto questo puo’ essere fatto attraverso la creazione di ‘nursery’ per i tossicodipendenti, cosi’ li alleviamo e basta. L’assurdita’ della decisione del Comune di Torino e’ ancora piu’ grave perche’ accompagnata dal plauso del Ministro Turco’.

“Ci sono due modi di affrontare il problema della droga: le ‘narcosale’ o il recupero integrale della persona. Quello proposto a Torino, e’ un modo per convivere alla meno peggio con un dramma che non si vuole affrontare. Tanto meno risolvere. Il messaggio delle stanze del buco e’ chiaro: ti droghi da parecchio tempo, farti cambiare vita e’ troppo impegnativo, difficile, costoso, continua pure. Puoi morire, ma basta farlo lentamente, senza dare troppo fastidio e non sotto gli occhi imbarazzati della gente normale”. Lo afferma Andrea Muccioli, responsabile della comunita’ di San Patrignano.

“Sono queste realta’ terapeutica e messaggio culturale della riduzione del danno. Politiche vecchie, lontane anni luce da cio’ che e’ oggi il consumo di droga -prosegue Muccioli- Chi usa una siringa e’ un parte minima dei tossicodipendenti: 210mila persone secondo l’ultima relazione sulla droga presentata al Parlamento. Per chi fuma canne, sniffa e cala pastiglie, almeno un paio di milioni di giovani, quali sale dobbiamo inaugurare?”

“Siamo alle solite: e’ la logica degli annunci politici, delle mozioni ideologiche. Eppure lo sanno tutti. Per ottenere risultati contro la tossicodipendenza si agisce in due direzioni -aggiunge Muccioli- riduzione dell’offerta e della domanda di stupefacenti.
Prevenire l’uso di droga tra i giovani, recuperare e reinserire nella societa’ chi ci e’ cascato dentro. Aiutare i Paesi produttori a liberarsi dal ricatto dei narcotrafficanti”.

“A San Patrignano -esemplifica Muccioli- andiamo nelle scuole, 500mila ragazzi raggiunti dal 2002 a oggi, a spiegargli perche’ devono stare alla larga dalla droga. Recuperiamo il 72 percento di chi termina il percorso di recupero e non chiediamo neanche un centesimo a chi accogliamo, alle loro famiglie e alle Istituzioni. Da domani ospitiamo a San Patrignano, durante la nostra manifestazione sul mondo del cibo ‘Squisito!’, cooperative e contadini dell’Afghanistan, della Colombia, Del Peru’, dellaThailandia, del Myanmar, che non vogliono coltivare oppio o coca. Cercano la liberta’ di produrre le cose buone delle loro terre, di liberarsi dalla schiavitu’ dei Signori della guerra”.

“A San Patrignano incontrano ragazzi che le droghe le usavano e che oggi, usando i loro prodotti, imparano invece un mestiere e si costruiscono un nuovo futuro. Sono la dimostrazione concreta e innegabile che dalla droga si esce e che a tenerli nelle stanze del buco otteniamo solo un risultato: i giovani continuano a farsi, i narcos a guadagnare”, conclude Muccioli.
Plaudono alla mozione presentata da una ventina di consiglieri comunali per sperimentare a Torino le narcosale i presentatori della petizione popolare che chiede al Consiglio comunale torinese analoga iniziativa.

‘Il documento e’ in continuita’ con la nostra raccolta firme -sottolineano Domenico Massano dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Alessandro Orsi di Malega 9 e Franco Cantu’ del Forum Droghe- e noi andremo avanti a raccogliere le firme perche’ siamo convinti che le due gambe, l’iniziativa popolare e quella istituzionale, devono proseguire insieme, rafforzandosi a vicenda, per arrivare finalmente all’obiettivo’.
A questo proposito, i promotori della petizione rivolgono un appello alle altre grandi citta’ affinche’ anche ‘a Milano, Roma, Napoli, si creino comitati analoghi che attivino gli strumenti di democrazia diretta e consiglieri comunali, di qualsiasi orientamento politico, seguano l’esempio dei loro colleghi di Torino’.