Maurizio Gasparri (An) e Carlo Giovanardi (Udc), coordinatori dell’Intergruppo parlamentare Liberta’ dalla droga, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino in riferimento all’intenzione dell’amministrazione comunale del capoluogo piemontese di avviare la sperimentazione delle cosiddette narcosale. ‘La stampa nazionale ha dato in questi giorni ampio risalto alla proposta dell’amministrazione comunale di Torino di aprire delle cosiddette ‘narcosale’, nelle quali si vorrebbero somministrare sostanze stupefacenti”.
“Il ministro della Salute, Livia Turco, ha ‘benedetto’ questa ipotesi di sperimentazione, aspramente contestata da vasti settori del Consiglio comunale di Torino e del Parlamento. Vogliamo ricordare alla Procura, ma allo stesso ministro che in Italia e’ in vigore la Costituzione Repubblicana che attribuisce al Parlamento il potere legislativo, al governo quello esecutivo e alla magistratura la funzione di controllo. Nessuna sperimentazione contra legem puo’ essere pertanto consentita e la magistratura ha il dovere di intervenire nel caso che questo accada”.
“Se l’attuale governo intende liberalizzare l’uso della droga, o autorizzare la somministrazione di sostanze stupefacenti in qualsiasi modalita’, presenti un disegno di legge in Parlamento e prima di iniziare qualsiasi sperimentazione modifichi la normativa vigente, alla quale anche l’amministrazione comunale di Torino ha il dovere di attenersi. Tanto si espone per le iniziative che la Procura della Repubblica di Torino intendera’ eventualmente assumere al riguardo’.
‘No chiaro. Puntare su prevenzione, formazione, recupero. Il problema della tossicodipendenza non si affronta con le narcosale perche’ il rischio e’ che diventino, nello stesso tempo, ghetti che legittimano l’uso della droga e luoghi privilegiati in cui si concentrano potenziali spacciatori. Il no chiaro alla somministrazione di Stato lo avevamo espresso circa un anno fa’. Lo affermano le senatrici dell’Ulivo Emanuela Baio, Capogruppo in Commissione Sanita’, e Paola Binetti, che avevano gia’ sottolineato l’urgenza di intraprendere un’azione preventiva con interventi il piu’ precoce possibili sui giovani, sulle famiglie e nelle scuole. Spiegano Baio e Binetti: ‘Alla prevenzione-formazione dovrebbero affiancarsi investimenti seri in tutte le comunita’ di recupero, capaci di offrire garanzie umane, scientifiche e soprattutto efficacemente terapeutiche. Il Ministro Turco, con il suo no deciso e decisivo a qualsiasi forma di spaccio e consumo nelle scuole e intorno alla scuola, aveva mostrato sensibilita’ e tempestivita’ nell’intervento. Il Ministro Fioroni aveva promesso azioni chiare e forti di educazione alla salute e di prevenzione nei confronti di qualunque tossicodipendenza’. ‘Vorremmo che si proseguisse su questa strada. Sul piano concreto sembra che le narcosale possano risolvere problemi su cui da decenni si affannano invano a trovare soluzioni il mondo politico, il sistema socio sanitario e tante iniziative di volontariato generoso e competente. Ma non risolvono nulla e corrono il rischio di essere qualcosa di peggio di un buco nell’acqua. Se Veronesi, oncologo di fama, dice che in Svizzera sono utili, Cancrini, noto psichiatra particolarmente attento a questi problemi, parla di angoscia e mancanza di evidenze scientifiche. Entrambi collocati politicamente a sinistra e senza possibilita’ di essere intercettati come retrogradi, sono diversi e divisi, come diversa e divisa e’ l’opinione pubblica’. Concludono Baio e Binetti: ‘La prudenza in questi casi esige di mantenere la massima vigilanza possibile sulla prevenzione e sul recupero attraverso la riabilitazione senza scorciatoie di alcun tipo’.