Il neonato Osservatorio sulla Cannabis CBD ha appena lanciato un questionario per approfondire la conoscenza dei consumatori di cannabis light a cui potete partecipare qui. L’Osservatorio sulla Cannabis CBD nasce dall’unione dei diversi interessi di studio di tre ricercatori che analizzano il tema da diverse prospettive: Alberto Aziani, Davide Fortin, e Annalisa Pelosi. Alberto è ricercatore all’Università Cattolica del Sacro Cuore e presso Transcrime; essendo criminologo, la sua attenzione è rivolta soprattutto agli aspetti normativi del mercato della cannabis light e alla continuità tra le dinamiche di consumo di cannabis light e quello di altre sostanze. Davide è un economista, da anni si occupa dell’analisi dei mercati degli stupefacenti e sta ultimando una tesi di dottorato incentrata sulla relazione tra i diversi mercati della cannabis presso L’Università Sorbona di Parigi. Annalisa è psicometrista presso l’Università degli Studi di Parma e si interessa principalmente agli aspetti psicologici, emotivi e cognitivi legati al consumo di cannabis light. A loro abbiamo chiesto di presentare ai lettori di Fuoriluogo.it l’iniziativa.
Ciao, avete appena lanciato il questionario sul consumo di cannabis light (con CBD e basso contenuto di THC), di cosa si tratta?
Il questionario dell’Osservatorio sulla Cannabis CBD costituisce il primo sondaggio sul consumo di cannabis light e prodotti a base di CBD in Italia. Nel 2017, la riforma della legislazione italiana sulla canapa industriale ha aumentato il limite legale di tetraidrocannabinolo (THC) fino ad una soglia dello 0,6%. Il mercato italiano si apriva così, per la prima volta, alla cannabis “leggera”. Si ritiene, infatti, che infiorescenze e prodotti derivati della cannabis con una concentrazione di THC così bassa non abbiano un effetto stupefacente significativo. Nonostante il crescente interesse e l’attenzione per questo fenomeno culturale e commerciale, vi è una sostanziale mancanza di informazioni sugli atteggiamenti e le motivazioni dei consumatori. In un contesto ricco di domande ed interessi, ma povero di solide risposte scientifiche, abbiamo lanciato il questionario per analizzare le caratteristiche della popolazione italiana di consumatori, concentrandoci sulle infiorescenze come principale modalità di consumo. Il sondaggio muove da una precedente raccolta di dati condotta da Addiction Svizzera nel 2018 che abbiamo sviluppato ed ampliato, con l’obiettivo di identificare le preferenze d’uso e i meccanismi alla base dell’effetto di sostituzione della cannabis legale rispetto all’utilizzo di altre sostanze. La partecipazione al sondaggio è completamente anonima, divertente, e non richiede più di 10 minuti. Chiaramente, le risposte non saranno divulgate, né verranno trasmesse in nessuna forma a terzi, ma verranno utilizzate solo dall’Osservatorio a scopo di ricerca.
Chi sono gli attori coinvolti?
Ci auguriamo che ad essere coinvolti in questo progetto siano innanzitutto i consumatori di cannabis legale, occasionali o regolari che siano, i quali, partecipando al sondaggio posso aiutare in prima persona alla nostra ricerca.
Che cosa vi prefiggete con questo studio?
I risultati del questionario aiuteranno i ricercatori dell’Osservatorio, insieme ad i loro colleghi italiani e stranieri, ad accrescere le conoscenze della comunità scientifica sui consumatori di cannabis light e prodotti a base di CBD. I dati che si otterranno analizzando le risposte dei partecipanti al questionario potranno avere non solo importanti implicazioni scientifiche, ma anche politiche, segnalando linee guida per lo sviluppo di un quadro normativo più coerente ed efficace. Comprendere l’effetto di sostituzione tra cannabis light ed altre sostanze, ad esempio, potrebbe avere diversi risvolti. Prima di tutto, suggerire come ideare i canali di distribuzione più adeguati agli specifici sottoprodotti della cannabis light. In secondo luogo, potrebbe promuovere l’integrazione della cannabis light all’interno di alcune politiche di riduzione del danno. Pensi che alcuni dei rispondenti che la utilizzano come supporto per uscire da una dipendenza ci hanno già contattato rendendosi disponibili a rispondere ad ulteriori domande per aiutarci a capire meglio i loro meccanismi di sostituzione. O ancora, conoscere le eventuali preferenze dei consumatori rispetto a particolari profili genetici della cannabis potrebbe suggerire riforme volte ad evitare possibili asimmetrie e distorsioni del mercato legale tra paesi nonché tra il mercato legale e quello illegale. In quest’ottica, norme UE coerenti incentiverebbero lo sviluppo di un mercato della cannabis light più sicuro, capace di tutelare la salute pubblica rivaleggiando e sostituendo i mercati illeciti esistenti.
Quando saranno disponibili i risultati?
Un po’ per caso abbiamo lanciato il sondaggio il giorno del pesce d’aprile, ma ciononostante gli Italiani lo stanno prendendo seriamente. Grazie anche all’aiuto dei media di settore, riteniamo che i 60 giorni che ci eravamo prefissati saranno sufficienti per ottenere una quantità significativa di risposte. Pertanto avremo risultati preliminari già a giugno che saremo lieti di condividere con Fuoriluogo, specialmente rispetto agli aspetti legati alla riduzione del danno su cui credo i vostri lettori saranno molto interessati.